Nov 262007
 

Init, Roma, 23 novembre 2007

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Dopo un’assenza di cinque anni, l’Init di Roma saluta il ritorno sulle scene di Eric Mingus, grazie all’uscita del suo nuovo CD ‘Healin’ howl’, presentato dal vivo in una tournee che toccherà Faenza, Forlì e Milano. Purtroppo il lungo periodo di silenzio ha allontanato l’artista newyorkese dal seguito di ascoltatori romani che avevano affollato le sue precedenti esibizioni romane; la pur piccola sala che ha ospitato il concerto risultava desolatamente vuota, con non più di trenta spettatori che comunque non hanno fatto mancare il proprio calore e sostegno per tutti i settanta minuti della performance, che avrebbe meritato senz’altro una ribalta più prestigiosa.
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Eric Mingus sembra prediligere il trio per le proprie esibizioni dal vivo; stavolta al suo contrabbasso elettrico ed alla batteria si affianca il sax tenore di Catherine Sikora, irlandese trapiantata a NYC.
Questa scelta determina una particolare essenzialità dei brani che, privi della strumentazione presente negli album, esaltano le qualità vocali di Mingus, in grado di modulare la voce e passare dal falsetto a note molto basse e profondissime, sparando i suoi versi a velocità inaudita, a mo’ di scioglilingua, quasi a simboleggiare la frenesia della comunicazione metropolitana.
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Il groove dei brani rimane, felicemente sostenuto dalle poche ma significative note del contrabbasso e dalla batteria di Ethan Winogrand, già presente nel CD del 2000 ‘Um…Er…Uh’.
Ci troviamo di fronte ad un artista le cui capacità compositive ed interpretative gli consentono di spaziare in scioltezza dal blues al soul, a volte allo spiritual, con evidenti influenze della cultura urbana legata all’hip-hop.
L’imponente presenza scenica ricorda la figura paterna, ma la forte personalità e la scelta stilistica di Eric lo hanno da tempo affrancato dalla pesante eredità del suo illustre cognome.

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Nel breve colloquio dopo il concerto, l’artista ha espresso l’intenzione di tornare a breve in Italia, sia per ricreare il feeling col pubblico, sia per riproporre il repertorio in una formazione più allargata che possa comprendere i numerosi ed illustri musicisti che hanno collaborato allo splendido, ultimo CD.
Noi lo aspettiamo con fiducia, sperando che una migliore promozione possa permettere un’accoglienza di pubblico più degna dello spessore di un artista capace di essere animalesco e bambino, dolce ed amaro, energico e delicato, comunque sincero e fortemente comunicativo.
Recensione by Fabrizio

Playlist:
I reject this reality
His blood’s in me
Howlin’
Keep you off my mind
Gray was never so colourful
Sparks
Rubber soles
Tired of love
The pill
Didn’t I blow your mind
Shake up the world
Baba O’Riley
Chemica attitude adjusment

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