Feb 142008
 

normal_locandina_cous_cous.jpgCous cous, regia di Abdellatif Kechike (Francia 2007) con Hefsia herzi, Bouraouia Marzouk, Alice Houri, Habib Boufares.

Questo film del franco-tunisino Kechike, già autore del bellissimo affresco sugli adolescenti della banlieu parigina prima della rivolta (“La schivata” del 2004), è il vero vincitore morale della Mostra del cinema di Venezia del 2007 ove ebbe solamente il Gran Premio della Giuria, mentre il Leone d’oro fu assegnato al mediocre “Lussuria”.
L’opera rappresenta uno splendido affresco metropolitano in stile “neorealista”; la provenienza teatrale di Kechike è evidente (è un grande ammiratore di Marivaux) in questa magnifica commedia umana, dove si mescolano personaggi di grande spessore e piccanti sapori della cucina araba.
La storia parte dal licenziamento del portuale sessantenne Slimane, franco-tunisino,che non si rassegna all’inattività, ma progetta di aprire un ristorante specializzato in cous cous in un vecchio cargo arrugginito ancorato al porto.
In breve l’intera famiglia maghrebina si mette a disposizione con grande passione per far marciare il progetto, sospinta anche dall’abilità di cuoca dimostrata dalla ex moglie di Slimane; ma il destino vorrà che la festa di inaugurazione del locale riesca per merito della sua nuova compagna, la quale agirà provvidenzialmente rimediando alla sbadataggine di chi aveva perduto il provvidenziale cous cous, coadiuvata dalla bellissima ed abilissima figlia adolescente, che per intrattenere gli ospiti ormai irritati dal ritardo nel servizio si esibirà in una sensualissima danza del ventre.
La coralità della messa in scena è magistrale, i dialoghi si susseguono fitti ed instancabili (nel film è presente una miriade di personaggi), la musica etnica che accompagna gli avvenimenti è magnifica; risalta il senso di umanità di tutti i componenti della famiglia, giovani e vecchi, che esprimono con grande spontaneità la gioia ed il dolore del vivere quotidiano, anche se una tragedia incombe comunque su di loro, la morte di Slimane, che per uno scherzo maligno della sorte non potrà vedere coronato il suo sogno.
Un’opera di grande spessore, un ritratto indimenticabile della Francia di oggi, una splendida lezione di cinema.

Recensione by Dark Rider

  2 Responses to “Cous Cous”

  1. …ho detestato quello stillicidio di inquadrature gastronomiche fino alla nausea…e per farla venire a me ce ne vuole!!!!
    …e poi ……dico io…..almeno 50 minuti potevano tranquillamente essere tagliati (tipo la nuora nevrastenica che urla?????)……per non parlare poi di lui che corre per tre ore dietro ai ragazzini col motorino……no no…..
    Bocciatissimo per me!
    Quando l’ho visto ho capito perchè non hanno voluto dargli nessun premio a Cannes!

    Però la ricetta del Cous Cous me la sono segnata!
    ahahahahaha!

  2. […] […]

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