Dic 252010
 

Regia di Sergio Castellitto. Con Sergio Castellitto, Laura Morante, Enzo Jannacci, Marco Giallini, Barbora Bobulova, durata 107 min. – Italia 2010
★½☆☆☆

Una coppia di genitori altoborghesi entra in crisi quando la figlia diciassettenne, durante il fine settimana di Ognissanti, si presenta al casolare di campagna con il suo nuovo fidanzato settantenne.
Ecco qui il nuovo film da regista di Sergio Castellitto.
Una sensazione di fastidio mi attanaglia già dalle prime scene e non mi molla per tutta la durata dello spettacolo. Lo stesso fastidio urticante provato nel sentire certi sterili dibattiti in seno alla sinistra, davvero distante anni luce dal mondo reale. Eppure la carne al fuoco sarebbe stata anche gustosa e saporita: il rifiuto della vecchiaia, l’educazione troppo permissivista dei nostri figli, l’immaturità dei genitori che costringe i figli a fare gli adulti al loro posto.
Purtroppo però la somma non fa il totale e non sono solo i buoni ingredienti a rendere gustosa e riuscita la torta. Stereotipi, luoghi comuni, citazioni colte molto fini a se stesse, battute prevedibili e soprattutto una gran voglia di autoassolversi, di fare autocritica ma senza cattiveria e cinismo.
Voleva essere un film corale, ma le stonature sono tante: non si simpatizza con nessuno dei personaggi, non c’è coinvolgimento con nessuna delle situazioni descritte, manca il coraggio di affondare i colpi e di scuotere lo spettatore. Altra cosa sarebbe stato, ad esempio, affrontare il tema della sessualità degli anziani, costringendo i protagonisti e lo spettatore a confrontarsi con il ‘problema’ di una notte d’amore tra i due insoliti ed anomali amanti.
Anche le prove attoriali non convincono: Castellitto gigioneggia troppo, la Morante sembra ormai condannata al ruolo della nevrotica insicura e insoddisfatta ed anche la scelta di Enzo Jannacci nel ruolo del saggio settantenne sembra una forzatura. Il resto del nutrito cast è conforme al livello della pellicola, senza infamia e senza lode, adolescenti compresi. Mezzo voto in più per la scelta simbolica del somaro, l’animale che oggi meglio ci rappresenta tutti.
La visione di questo film non fa che accrescere il dolore per la recente scomparsa di un vero maestro della commedia: Mario Monicelli si nasce (e si muore), non lo si diventa.

Recensione di Fabrizio

  One Response to “La bellezza del somaro”

  1. […] La bellezza del somaro, regia di Sergio Castellitto Eppure la carne al fuoco sarebbe stata anche gustosa e saporita: il rifiuto della vecchiaia, l’educazione troppo permissivista dei nostri figli, l’immaturità dei genitori che costringe i figli a fare gli adulti al loro posto. Purtroppo però la somma non fa il totale e non sono solo i buoni ingredienti a rendere gustosa e riuscita la torta. Leggi tutto l’articolo […]

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