Mag 262009
 

Regia di Alex Gibney Con Brian Keith Allen, Moazzam Beg, Willie Brand, George W. Bush, Dick Cheney. Durata 106 min. – USA 2007

★★★½☆

taxi-to-the-dark-side-image.jpgL’11 settembre 2001 avveniva l’attentato alle torri gemelle di New York. Le immagini di quell’atto terroristico sono state trasmesse dalle tv di tutto il mondo e viste da milioni di persone. Undici famosi registi hanno anche realizzato un film per ricordarlo (11’09”01 – September 11). Chi ha condiviso l’orrore per quell’atto dovrebbe vedere questo film documentario per condividere anche l’orrore per i metodi usati dall’amministrazione Bush che per combattere il terrorismo ha agito svincolata da qualsiasi legge e in spregio alla Convenzione di Ginevra.
Partendo dalla morte di Dilawar, un giovane taxista afgano detenuto nella prigione americana di Bagram, il film ricostruisce attraverso le testimonianze dei soldati che parteciparono a quelle azioni: le torture, i soprusi, le violenze subite dai presunti terroristi arabi nelle carceri militari di Bagram in Afghanistan, di Abu Ghraib in Iraq e di Guantanamo a Cuba. Più di 80.000 persone sono, infatti, transitate per questi luoghi di detenzione all’interno dei quali veniva praticata ogni sorta di tortura da miltari, sia uomini che donne, anche con sadico compiacimento. “I terroristi impareranno cos’è la giustizia americana” parola del Presidente George W. Bush. Quando si è venuti a conoscenza di questo tipo di “giustizia americana” grazie alle immagini di Abu Ghraib, per tacitare l’opinione pubblica sono stati processati alcuni dei militari che apparivano nelle foto. È difficile pensare che quei militari operassero arbitrariamente e all’insaputa dei loro diretti superiori, ma a nessuno dei vertici militari e civili è stato contestato o imputato alcunché.
Ha detto Primo Levi che se c’è stata la Shoah allora Dio non esiste. Anche per Bagram, Abu Ghraib e Guantanamo Dio non esiste, ma per chi ha vissuto quell’esperienza sicuramente esiste il diavolo ed esiste l’inferno. Il regista ha dedicato il film al padre, militare nella II guerra mondiale, che combatteva credendo fermamente nella supremazia della legge e nella democrazia americana. In questo caso la supremazia della legge è stata considerata d’intralcio per la lotta al terrorismo e quindi messa da parte e ad accusarne il colpo, piuttosto che Osama Bin Laden e il Mullah Omar, è stata indubbiamente la democrazia.

Recensione by Franca

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