Dic 152008
 

The Millionaire, regia di Danny Boyle. Con Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal, Irfan Khan, Mia Drake, Imran Hasnee, Faezeh Jalali, Shruti Seth. Produzione Gran Bretagna, USA 2008.

★★★★☆

Come può essere possibile che un diciottenne semianalfabeta, cresciuto nei vicoli delle bidonville di Mumbai, riesca ad azzeccare tutte le risposte del più famoso e ricco gioco a quiz (il celebre ‘Chi vuol esser milionario’, un format di successo in tutte le TV del pianeta)?
Il primo a sospettare della frode è l’ambiguo ed antipatico presentatore dello show, che nella notte che intercorre tra le due puntate che hanno come concorrente il giovane Jamal, lo consegna ad una squadraccia di sbirri senza scrupoli (siamo in India nel 2006, non a Genova nel 2001, ma come si dice, tutto il mondo è paese…) che vorrebbero strappargli una confessione a tutti i costi. Il commissario, di fronte all’impassibile atteggiamento del ragazzo, rivede insieme a lui la videocassetta della puntata appena conclusa, chiedendogli di spiegargli domanda dopo domanda come sia riuscito ad arrivare al quesito finale, pur essendo un ignorante mezzo delinquente. Il film quindi viene scandito dalle sequenze televisive alternate a flashback legati per l’appunto alle risposte da dare, attraverso i quali veniamo a conoscenza dell’infanzia e dell’adolescenza di Jamal, della sua lotta quotidiana per la sopravvivenza, degli stratagemmi e degli imbrogli architettati insieme al fratello maggiore Salim e, soprattutto del suo amore mai sbocciato per Latika, la bambina dei giochi, la compagna di sventura, la ragazza dei sogni, sempre presente nel cuore del protagonista, anche se la vita sembra volerli separare per sempre. Riuscirà il nostro antieroe a riscattare la sua misera esistenza, a conquistare l’amata, strappandola dalle braccia del cattivo e coronare il sogno di una vita?
A pochi giorni di distanza dai tragici fatti di sangue accaduti proprio a Mumbai, ecco l’India vista attraverso lo sguardo punk di Danny Boyle, l’ennesimo inglese che si avvicina al mondo inquietante, affascinante, agghiacciante, multicolore e multisapore del subcontinente indiano e che utilizza una favola dei giorni nostri mescolando con grande abilità alcuni ingredienti apparentemente molto semplici e scontati, ma che proprio da questa miscela acquistano un sapore nuovo e suscitano nuovo interesse.
Jamal, eroe per caso, anima candida nonostante la sporcizia nella quale si trova immerso insieme al fratello, suo complice, compare, nonchè immagine complementare ed opposta, diventa il protagonista di una vicenda appassionante, energica, piena di ritmo nel senso letterale della parola, il cui filo conduttore passa continuamente dalla trasmissione televisiva, vero tormentone dei nostri tempi, alla presenza/assenza di Latika , perduta e ritrovata tra i milioni di disperati che vivono nelle baracche di lamiera di una delle tante ‘Città della Gioia’, ormai trasformate dall’impressionante crescita economica dell’ultimo decennio.
Difficile resistere ad un meccanismo così ben architettato e calibrato; ancor più difficile non appassionarsi ed affezionarsi a volti, sguardi, luoghi e vicende così ben assortite e fotografate.
Anche le scene più raccapriccianti, così come quelle più banali e stereotipate, risultano funzionali alla poetica del film, grazie al taglio da melodramma tipico del cinema popolare di Bollywood, del quale Boyle sembra aver perfettamente assimilato le regole e la struttura, e soprattutto grazie all’uso narrativo della colonna sonora, composta da AR Rahman, il più importante autore indiano di musiche da film. Quasi come in un musical, così come nel celeberrimo ‘Trainspotting’, la presenza quasi costante di un’ottima selezione di brani musicali diventa un elemento quanto mai fondamentale per la scansione, la sottolineatura ed il sostegno di tutte le scene principali della pellicola, che si candida ad essere uno dei più inattesi successi della stagione cinematografica in corso.

Recensione by Fabrizio

  One Response to “The millionaire”

  1. […] Pinto è un nuovo volto, che è divenuto famoso per merito di Danny Boyle, che l’ha lanciata con The Millionaire; Michael Winterbottom la utilizza e ne amplia le capacità espressive in questo melò, ennesima […]

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