Dic 052010
 

BEATI E BANNATI, di Bea Buozzi, pp.189, Dabla 2010 € 12,00

★★★☆☆

“Beati e bannati, amore e tradimenti e vendetta nei gironi di facebook” è un romanzo icona dei tempi attuali, dove i social network stanno soppiantando i luoghi di discussione tradizionali: il bar, la piazza, l’oratorio, le osterie.
Opera della trentenne milanese Bea Buozzi, si colloca con fatica in un genere letterario ben preciso: a metà tra la letteratura erotica e la prosa-cronaca, Beati e bannati si presenta in forma di diario, di cronistoria delle peripezie amorose che vive la protagonista che, in un secondo momento, adotta lo stesso nome della scrittrice, Bea Buozzi appunto.. : trattasi di meta-letteratura?
Il vero nome della protagonista è Elena ( reminiscenze dannunziane?) ed è un’ affermata PR milanese di un’agenzia pubblicitaria che non ha dimenticato la sua antica e atavica passione per la scrittura che la porterà a incappare nella rete di Facebook, un po’ come tutti quanti: all’inizio per gioco e voglia di condivisione e, alla fine, come strumento di comunicazione e appuntamenti al buio..
La povera Elena, come buona parte delle trentenni, si accorge improvvisamente che quel bisogno di stabilità affettiva e di continuità si fa sempre più pressante.
Insoddisfatta dalle relazioni e dai flirt con i coetanei, cede al fascino dell’uomo maturo, un cinquantenne che si spaccia come un grande scrittore ma che, aldilà della professione, è soltanto un tombeur des femmes di antica scuola.
La ragazza viene sedotta, prima on line e poi dal vivo: cede, si lascia andare e affronta un frequente viaggio di andata e ritorno Milano Centrale- Roma Termini per poter stare con il suo amore, in uno scenario quasi smielato fatto di baci, abbracci e lacrime un po’ alla Via col vento…
E’ solo quando Elena scopre che il suo lui è un traditore di prima categoria che decide di adottare lo pseudonimo della scrittrice Bea Buozzi: escamotage che le permetterà di adescare e farla pagare al cinquantenne fedigrafo.
Opera dai contenuti soft, si segnala per completezza e coerenza del testo e per una ricchezza lessicale che dà qualcosa in più a una storia che forse può essere vissuta, almeno una volta nella vita, da tutti gli internauti fruitori di chat e social network.
Possiamo annoverare Beati e bannati come una presentazione sommaria ma esaustiva di come cambiano le mode e si evolvono le tecnologie ma anche di come la sostanza non cambia: il bisogno di incontrare la giusta metà che completi le nostre carenze…ma il principe azzurro su internet è in realtà un’utopistica proiezione: quando inventeranno una macchina che concretizzerà queste proiezioni, allora da quel momento non ci saranno più donne né uomini insoddisfatti e fedifraghi..

Recensione di Davide Stadirani

  One Response to “BEATI E BANNATI”

  1. […] dalla concretezza dello spessore umano a favore di quello scenico. Leggi tutto l’articolo Belli e bannati, di Bea Buozzi Opera dai contenuti soft, si segnala per completezza e coerenza del testo e per una ricchezza […]

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