Mar 242011
 

E’ ufficiale: il prossimo 7 giugno uscirà un nuovo album dal vivo di Joe Jackson, in trio con i fidi Graham Maby al basso e Dave Houghton alla batteria, ovvero i suoi compagni d’avventura da quasi trentacinque anni. L’album, del quale non si conosce ancora il titolo, arriva a tre anni di distanza da Rain, ultimo lavoro in studio dei tre, ed è in fase di missaggio a Berlino, città dove Jackson ha da qualche anno stabilito la propria residenza ed è stato registrato nel corso della recente tournèe europea autunnale. Purtoppo tale tour di fine 2010 non ha toccato l’Italia, dove l’Artista ha un suo corposo seguito di fedelissimi, ma evidentemente non tale da consentire di includere almeno una data italiana al pur cospicuo numero di concerti. Un vero peccato, perchè da sempre i concerti di Joe Jackson sono stati dei piccoli eventi, caratterizzati da una scelta di brani in scaletta e soprattutto da arrangiamenti sempre particolari, originali e sostanzialmente molto diversi da quelli ascoltabili su disco.
Jackson ha infatti sin dagli inizi affermato che ogni concerto deve rappresentare un unicum con il quale premiare il pubblico, che deve a suo avviso assistere a qualcosa di particolare e se possibile di irripetibile; per l’ascolto dei brani nella loro versione canonica c’è sempre la possibilità dell’ascolto domestico.
In attesa di vedere gli esiti del prossimo progetto di Jackson, dedicato alla figura ed alla musica di Duke Ellington, questo nuovo album dovrebbe comunque ben rappresentare l’odierno orientamento musicale di JJ, che come al solito alterna al proprio vasto repertorio alcune covers più o meno note ma di certo particolarmente significative per la sua formazione musicale e culturale. Ai classici e sempre presenti Got The Time (una delle più riuscite ed energiche scariche di adrenalina mai ascoltate, tra l’altro ripresa dalla speed/trash metal band degli Anthrax), Steppin’ Out e A Slow Song, immancabili testimonianze delle capacità compositive ed evocative di Jackson, ecco alternarsi dei brani che di certo non mancheranno di stupire gli ascoltatori. La parte centrale del disco prevede infatti la rivisitazione di Inbetweenies, un brano del compianto Ian Dury, tra i padri fondatori del movimento new wave britannico, autore del celebre e programmatico ‘Sex&Drugs&Rock&Roll’ insieme ai suoi Blockheads. Non soprende più di tanto la scelta di proporre un brano dei Beatles: negli ultimi anni non sono infatti mai mancati nei concerti del musicista inglese, da You can’t do that a Eleanor Rigby. Stavolta la scelta ricade sulla Lennoniana Girl, proposta anche in precedenti tour sin dagli anni novanta. Ma di certo la curiosità maggiore verrà suscitata da Scary Monsters, frutto della collaborazione tra David Bowie e Robert Fripp degli inizi degli anni 80: chissà cosa resterà del brano originale, caratterizzato dalla costante presenza dell’inconfondibile e lancinante chitarra di Fripp, riarrangiato per solo piano, basso e batteria?
Il resto della playlist pesca a piene mani da Night&Day, non a torto considerato l’apice della carriera musicale di Joe Jackson: ben cinque i brani tratti da quell’album, tra cui Another World e Cancer, che ben si adattano alla scarna strumentazione utilizzata dal trio.IMGP3296_1red.jpg A nostro avviso è particolarmente significativa la scelta del brano di apertura della compilation, ovvero Tomorrow’s World, sia perchè tratta da quello che a mio modesto parere è un capolavoro mai troppo celebrato, l’album Blaze of Glory che segnò la rinascita del musicista dopo il buio periodo dell’esaurimento nervoso, sia perché il testo della canzone, pieno di ingenua ma sincera speranza, sembra oggi tornare di scottante attualità:

Vivremo nel Mondo di Domani
Vivremo con l’energia solare
E ci sarà cibo per tutti
Nel Mondo di Domani

Non resta che aspettare gli inizi di giugno, non solo per l’uscita di questo atteso disco, ma anche per l’appuntamento coi referendum, tra cui quello sul nucleare (non fidatevi di rabberciate moratorie impapocchiate in extremis…)

Fabrizio
prima foto da www.joejackson.com,
seconda foto di Magister

 Leave a Reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

(required)

(required)

*