Mag 272008
 

AVION TRAVEL: LA CLASSE DEI CAFONI
Auditorium Parco della Musica – 11 maggio 2008

Peppe Servillo.jpgSi restringe l’organico, ma si allargano gli orizzonti sonori per la formazione campana degli Avion Travel, che da piccola orchestra si è recentemente trasformata in quartetto. Il sogno coltivato da anni dal gruppo campano di proporre un ampio repertorio di canzoni napoletane sembra finalmente realizzarsi: l’occasione si è presentata nella serata che ha chiuso la prima rassegna organizzata dall’Auditorium dedicata a quest’importante pezzo della storia musicale italiana.
Si è trattato di una prima assoluta, una sorta di prova aperta nella quale la band di Caserta ha proposto alcuni brani del proprio repertorio in napoletano, insieme ad alcune canzoni classiche scelte tra quelle che maggiormente hanno contribuito alla loro personale cultura musicale.
Peppe Servillo e Fausto Mesolella.jpg
L’inizio è stato folgorante, con una “Porta Aperta”, passionalmente declamata da Peppe Servillo trasformatosi d’un tratto nel guappo di una sceneggiata. Il brano ha evidenziato le grandi qualità recitative di Peppe, già messe in luce anche sul grande schermo, a fianco del fratello Toni in “Lascia perdere, Johnny!”, recente esordio alla regia di Fabrizio Bentivoglio. Dopo un altro paio di brani, arrivano finalmente i saluti al gentile pubblico, insieme all’introduzione alla canzone successiva, “’n miezz’o grano”, scelta proprio perché essendo Casertani e quindi cafoni si sentono particolarmente vicini a tematiche rurali e bucoliche.

Avion Travel.jpg
Con il trascorrere del concerto si avverte sempre più il piacere ed il sincero divertimento con il quale la band propone questo repertorio, attingendo anche ai brani di Paolo Conte tradotti in napoletano e presenti nel loro CD più recente Danson metropoli, il primo presentato non più come Piccola Orchestra, dopo che Ferruccio Spinetti ha iniziato il proprio sodalizio con Petra Magoni, e Mario Tronco insieme a Peppe D’Argenzio sono sempre più impegnati nel progetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Ed è curiosa l’analogia tra questo concerto e la serie di serate che hanno visto protagonista proprio l’ensamble multietnico dell’Esquilino a cavallo tra febbraio e marzo scorso al teatro Palladium di Roma; in entrambi i casi si è usato il termine prova aperta: in effetti i musicisti hanno a volte interrotto lo spettacolo per riprovare un passaggio suonato in modo poco convinto oppure un finale poco riuscito. Avion2.jpgIn questo caso si è trattato di voler riprovare l’acuto finale del brano “Pe’ sempe”, cantato dal batterista Mimì Ciaramella, del quale Servillo ricorda i trascorsi canori nelle feste di matrimonio agli inizi della carriera, quando era noto con l’appellativo di Mimì Finale. Proprio questa è apparsa la parte più convincente dello spettacolo, quella in cui la classe e la perizia dei musicisti erano rivolte ad esaltare la raffinatezza dei brani classici, veri standard che nulla hanno da invidiare a quelli proposti dai crooner d’oltreoceano. Ci riferiamo soprattutto a brani come “Vieneme ‘nsuonne”, dolcemente interpretata da Ciaramella, e “Na stella”.
Il bis è stato introdotto da un eccellente a solo Fausto Mesolella che con la sua chitarra acustica ha rielaborato in maniera davvero inconsueta e riuscita un monumento nazionale come O sole mio, rigenerandolo e valorizzandone aspetti assolutamente nuovi e solitamente inesplorati.
Tutto bene, quindi? Ebbene, proprio tutto, no; forse abbiamo lasciato la sala con la sensazione di qualcosa di incompiuto, non solo per la brevità del concerto (80 minuti scarsi), ma soprattutto perché l’impressione è stata quella di un esercizio di stile, molto misurato e ben eseguito, nato più per il piacere dei musicisti che per emozionare la platea. Probabilmente lo spettacolo necessita di rodaggio, aspettiamo fiduciosi i risultati di queste prove aperte.

Recensione by Fabrizio

Peppe Servillo: voce
Fausto Mesolella: chitarre, voce
Mimì Ciaramella: batteria, voce
Vittorio Remino: Basso elettrico

Scaletta Avion.jpg

  One Response to “Avion Travel: la classe dei cafoni”

  1. […] spietato boss mafioso, il laido Don Fefè, disegnato da un azzeccato Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel che con grande ironia disegna un perfetto antieroe, quasi una macchietta, una caricatura di qualche […]

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