Lug 212016
 

Glen Hansard: The Irish and the Italians

13588832_10207011303185422_124196383_oE dopo il racconto di Andrea Caterino Riccardi sulla sua esperienza onstage con Glen Hansard & band arriviamo alla data di Sestri Levante al Mojotic Festival del 6 luglio 2016.
Glen Hansard e Bruce Springsteen: un legame e un ammirazione da parte del songwriter irlandese verso il Boss sconfinata. L’ho visto e lo avete sicuramente molte volte fare “Drive all night” da “The River” come suo personale omaggio, sia live con Jake Clemons (Sassofonista della E Street Band di Bruce e nipote del compianto Clarence) o con Eddie Vedder, sia sul palco proprio con Bruce in quel di Kilkenny quando Glen suonò prima di Bruce per poi raggiungerlo on stage proprio per un bellissimo duetto su questo brano.
Oppure l’avete sentita su cd proprio con Jake Clemons ed Eddie Vedder.
Il tour italiano estivo di Glen si è intersecato con le date di Milano di Bruce senza mai incontrarsi.

Antefatto

Sono un Framehead (cosi si chiamavano a Dublino i seguaci dei Frames la band di Glen Hansard) sin dal 1991 quando vidi la band suonare in un gran bel festival Irlandese in quel di Thurles, Co. Tipperary. Un festival chiamato “Feile” e interamente dedicato alla musica rock e soul e tradizionale irlandese con una bellissima line up. I Frames suonarono nel pomeriggio e qualche giorno dopo già ero in possesso del loro cd di esordio “Another Love Song” acquistato alla Hmv di Dublino.
Vidi la band l’anno dopo al Rock Garden di Dublino e mi innamorai subito della loro miscela di rock, ballad acustiche e suoni alla Pixies. (Infatti il loro cd di esordio fu prodotto da Gil Norton lo stesso dei Pixies).
Ebbi poi la possibilità tramite amici comuni di conoscere Glen negli anni a venire, lo intervistai per la fanzine degli U2 per la quale scrivevo e per la quale facevo il reporter d’assalto da Dublino e il resto è stato tutto un incrociarsi in giro per la città fino a aprire con la mia band, i Mardi Gras il tour italiano del 2006 di “Burn the maps” e tante dediche di canzoni dai palchi di Roma, Firenze e Milano.
Altro ricordo indelebile la serata a Piazza Navona dove io e Glen sfoderammo un repertorio di Frames, Waterboys e molto altro. Una serata romana che ancora vive in chi l’ha vissuta con noi a distanza di tantissimo tempo (era il 1999).

Come dicevo arrivo a Sestri a vedere Glen proprio in mezzo alle due date di Bruce a San Siro e già nel primo pomeriggio lo incrocio in spiaggia a Sestri, ci abbracciamo e gli racconto brevemente dei concerti milanesi del Boss e di come il suo amico Jake Clemons ci ha fatto commuovere con il suo sax specialmente su “Jungleland” brano di “Born to run” dove lo zio di Jake, Clarence, incise un solo straordinario ora ripreso alla grande dal nipote.
Mi dice “I should text Jake” prima di lasciarlo andare ai suoi giri esplorativi della bella cittadina ligure.
Nel pomeriggio raggiungo l’Arena per vedere come era strutturata e Glen mi raggiunge e ci fermiamo in relax mentre il palco viene montato “Dovevamo iniziare il soundcheck 2 ore fa” mi dice. Ma non c’è fretta, mi racconta che gli è piaciuto il nostro cd “Playground” (glielo avevo dato a Milano lo scorso Novembre) e parliamo amabilmente di cibo, Genova, e tante altre cose.

Showtime:L’Arena del Teatro della Conchiglia nella Baia del Silenzio di Sestri si rivela essere perfetta per Glen & Band, la distanza tra band e pubblico è veramente minima, specie poi quando, prevedibilmente, Glen chiama la gente a raggiungerlo sotto palco.
E’ li che si crea la magia, le distanze vengono abbattute, la gente è quasi sopra al palco in un abbraccio caloroso e partecipato. E la musica ne guadagna cosi, senza barriere o ostacoli, solo cuori aperti a ricevere una set list emozionata e emozionante.
E da li a poco sento Glen parlare di me, di come il suo amico romano Fabrizio gli aveva detto delle date di Bruce e che purtroppo il percorso del suo tour non permetteva un incrocio. Ma ugualmente voleva mandare a Bruce un sentito omaggio e sento partire “Drive all Night”, poi a un certo punto Glen dice “Fab prendi la chitarra” e fa un cenno con il capo come a dire “Raggiungimi”.. “Sono 3 accordi”.
Mi trovo a sgaiattolare backstage dove Fiachre il tour manager ha cura che io non inciampi nella struttura del palco. Alla fine del corridoio ecco Simon Good con la famosa chitarra Takamine bucata, me la fa indossare e raggiungo Glen che mi guarda divertito.

Mi trovo a casa, non provo emozione, è come trovarsi li tra vecchi amici a suonare le canzoni che amiamo. Mi giro ecco Joe, Graham e Rob i Frames la band che amo, diventerò uno dei Frames per i prossimi 12 minuti.
Fiachre, il tour manager. ci raggiunge sul palco per cantare una strofa. Ha una gran bella voce e incanta l’audience, sul palco è una festa. Sento il calore del pubblico che è mille volte più caloroso delle luci che ci accaldano sul palco. Ci ritroviamo tutti a cantare “Don’t cry now” e Glen mi fa fare la parte di Little Steven.”E’ in una stanza del suo Hotel facciamogli arrivare questa dalla sua finestra” dice Glen e chiudiamo in un continuo crescendo con il pubblico tutto dalla nostra.
Alla fine del concerto siamo tutti li, i ragazzi di Lucca che hanno dato recentemente a Glen “una casa” sin da quando improvvisò un concerto in una galleria mentre era in vacanza, per poi tornarci durante il Lucca Comics dove gli dedicarono un fumetto per la canzone “Lowly Deserter”, chi non lo aveva mai visto prima, chi si era già fatto altre date. Si intersecano ricordi, ci scambiamo contatti, la musica unisce, la comune passione ci avvicina, ti fa sentire tutto parte di un qualcosa di bello e puro. Glen esce dal backstage mentre da fuori cantano il traditional (scritto da Brendan Behan e reso famoso dalla versione dei Pogues) “The Auld triangle” classico dei concerti di Glen. Joe il bassista ci raggiunge dopo un tuffo notturno (la spiaggia è a pochi metri dall’Arena), Joe protagonista di uno degli highlights del concerto, cantando nel finale di “Star Star” dei Frames quella “Hotellouge” dei dEUS che esattamente un anno prima fu fatta a Dublino al 25ennale dei Frames con ospite prorio Tom Barman cantante della band belga. Si chiudono cerchi, altri si riaprono, raggiungiamo sulla spiaggia i Lost Brothers delizioso duo irlandese ospite del tour di Glen & Gang.
Ci perdiamo nella notte ligure pieni di musica, nuovi amici e Dublino e le sue atmosfere questa notte non sono così lontane.

Racconto di Fabrizio Fontanelli
Foto di Riccardo Rossi

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