Feb 082010
 

Roma, Circolo degli Artisti, 2 febbraio 2010

★★★½☆

Molte luci e qualche ombra nel ritorno di Joan Wasser e la sua band al Circolo degli Artisti, dove oramai è di casa. Il trio di Brooklyn ha dato infatti vita ad uno show non totalmente omogeneo, con qualche momento di stanca che ha in parte compromesso il giudizio complessivo della serata.
Intendiamoci, si tratta di una vera Artista, una delle migliori songwriters degli ultimi anni, che però stasera non ha saputo accendere completamente la platea come era lecito aspettarsi visti i precedenti live sets e le ottime prove discografiche (tre album all’attivo, ed un quarto in fase di realizzazione). Probabilmente la dimensione del trio non riesce a rendere appieno le calde atmosfere realizzate in studio, soprattutto quando la Nostra imbraccia la sua Telecaster, lasciando il suo fedele piano elettrico, davanti al quale si trova evidentemente più a suo agio. Basterebbe quindi l’apporto di un chitarrista titolare per rendere tutto più completo ed armonioso.
Dopo queste critiche iniziali, dettate più dal cuore di un amante deluso che dalle orecchie di uno spettatore obiettivo, passiamo alla cronaca del concerto, che ha comunque offerto momenti davvero toccanti e buone vibrazioni.
Difficile classificare il repertorio di Giovanna la Poliziotta: venature spiccatamente soul (To be loved, Save me), pop di classe quasi alla Bacharach in The ride, echi new wave nel brano di chiusura, l’ormai celebre Christobel. Il tutto farcito da alcune cover tratte dal più recente album, per l’appunto intitolato Covers, la cui scelta di brani non può che definirsi originale e variegata, includendo un David Bowie minore (Sweet Thing, da Diamond Dogs), un irriconoscibile brano dei Public Enemy (She Watch Channel Zero) ed addirittura Britney Spears, con una Overprotected che è risultata essere uno dei brani più apprezzati dal pubblico, al termine del quale Joan confessava di interpretarlo sentendosi quasi posseduta dalla voce dell’ex lolita del pop. Pur non avendo la statura di una rockeuse e la presenza magnetica di un animale da palcoscenico, Joan si muove con disinvoltura sul palco, arrampicata su un paio di improbabili stivaletti doposci; pur indugiando troppo alla chitarra elettrica, come già sottolineato in precedenza, è riuscita comunque a soddisfare la platea, scherzando con le prime file, imparando a pronunciare le difficili parole ‘circolo degli artisti’ e domandando cosa facciano i romani dalle 13 alle 16 quando sono chiusi i negozi.
Il vero apice della serata è stato paradossalmente raggiunto proprio da un brano eseguito da Joan alla chitarra: la splendida, minimale, essenziale ma davvero suggestiva Flash, brano di prossima pubblicazione nel CD che verrà inciso al termine di questa tournèe che vede l’Italia come ultima tappa. Un arpeggio lento e sinuoso accompagna il canto suadente e sofferente, sostenuto nel ritornello dal contro canto del resto della band: un gioiello di cinque minuti che spazza via i dubbi e le incertezze di altre parti del concerto e conquista decisamente anche gli spettatori più disincantati.

Recensione e foto di Fabrizio

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SCALETTA:

Anyone
Kiss The Specifix
Hard White Wall
Holiday
The Ride
Flushed Chest
Start Of My Heart
Eternal Flame
Nervous
Sweet Thing
Flash
To be Loved

  2 Responses to “Joan As A Police Woman: La poliziotta fa carriera”

  1. […] la summa della sua poetica. Ma è con “Janitor of Lunacy” interpretata dalla rivelazione Joan as a Police Woman, ancora da “Desertshore”, che la serata raggiunge il suo punto più alto. Questo brano nasce […]

  2. […] la partecipazione sopra e sotto il palco? Come già riscontrato in occasione del precedente concerto romano al Circolo, alla Wasser non manca di certo la voce, non mancherebbe nemmeno la qualità del repertorio, quello […]

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