Mar 172010
 

Roma, Circolo degli Artisti 17 febbraio 2010

★★★★☆

Sarei banale a dire che la letteratura trova nella musica una sua sublimazione, che la letteratura musicale ha una sua valenza che lascia un segno indelebile sulle coscienze e sulle anime degli ascoltatori. Ed è sempre bello a volte estraniarsi dalla musica vera e propria e concentrarsi sui testi, sulle storie e sull immaginario degli autori. Prendete un songbook di un autore che voi amate particolarmente e immergetevi nella sua visione, bagnatevi nei suoi colori e nei suoi percorsi di vita. Poi se si organizzano dei reading tributo a questo autore andate a sentire come i versi risuonano senza alcun ausilio di note e trame sonore. Scoprirete un altro lato dell’ artista, un lato assolutamente più intimo e più potente. Questo è avvenuto nella serata tributo a uno dei piu grandi autori di sempre, ovvero Leonard Cohen. Una coraggiosa iniziativa, un “book party” che Minimum Fax e il Circolo degli Artisti di Roma hanno sviluppato con grazia, delicatezza e attenzione verso il mondo intenso dell artista canadese. L’occasione è la presentazione del nuovo libro “Le spezie della terra” raccolta di poesie di Cohen.
Ed è encomiabile che con il biglietto di ingresso alla serata si ricevesse in omaggio un libro di poesie di Leonard Cohen a scelta che la Minimum Fax ha fatto uscire di recente (“Confrontiamo i nostri miti” e “L’energia degli schiavi”). Dunque tutti i presupposti di una serata di assoluto valore, con l’ausilio di bravissimi musicisti che si avvicinano al mondo Coheniano in punta di piedi, ma con assoluto amore verso il suo body of work.
Dopo Modì e l’iniziale reading di Emidio Clementi ecco la prima band che rende tributo a Leonard Cohen ovvero gli Albano Power che si cimentano in “ A singer must die”, ‘Hey, That’s No Way To Say Goodbye’ e ‘Nancy’ (versione di Fabrizio De Andrè).
Damiano Abeni della Minimum Fax affascina l’audience con il suo reading, ed è bello vedere il pubblico che segue con la stessa attenzione sia la parte musicale che la parte letteraria. Una visione a 360 gradi che speriamo in futuro sarà dedicata anche ad altri autori. The Niro torna sui palchi dopo un periodo di assenza ed è un gran bel ritorno, bellissime le sue “So long Mary Ann”, “One of us cannot be wrong”. L‘improvvisata e non prevista “Hallelujah” in compagnia di Guglielmo Ridolfo Gagliano dei Benvegnù rapisce il pubblico del Circolo.
Tempo di un altro reading e tempo di Giancarlo De Cataldo che ha scritto la prefazione di uno dei libri della Minimum Fax dedicati a Cohen. De Cataldo è pieno di ricordi del suo avvicinarsi all’artista canadese.
L ‘atmosfera cambia radicalmente con l impatto sonoro dei Vessel, un mini set molto intenso, con delle versioni stupende di “I’m your man”, “Suzanne” (metà Cohen, metà De Andrè) e “First we take Manhattan”.Emidio Clementi raggiunge i Vessel sul palco per un gran finale di set.

E poi ecco Paolo Benvegnù (che si è gustato tutto lo show facendo capolino spesso e volentieri dalla porta del backstage) e Guglielmo Ridolfo Gagliano. Paolo si presenta sul palco con il libro spartito del Festival di Sanremo di non so quale anno e si cimenta in battute tremende sui Dik Dik e sui Pooh. Ma l’atmosfera cambia radicalmente con il suo tributo molto sentito accompagnato solo dal fido Guglielmo al violoncello, tra le sue versioni spicca una incredibile “Last Year’s man”.

Il gran finale vede tutti richiamati a gran voce sul palco.. cosi Benvegnù, De Cataldo, Modì i Vessel e gli Albanopower si cimentano in una trascinante “Who by fire”.

Un bookparty pienemente riuscito, una serata magica per un artista sempre piu da studiare, espolorare ed amare.

Recensione e Foto: Fabrizio Fontanelli

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