Mar 052008
 

Roma, Teatro Palladium, 28 febbraio 2008
Mozart alla Garbatella Il Flauto magico – primo atto


OPVitt_3.jpg
Dopo due album acclamati da pubblico e critica, dopo un docufilm di inaspettato successo, arriva sul palco del Teatro Palladium di Roma il nuovo progetto dell’ensamble multietnico guidato da Mario Tronco: una rilettura del Flauto Magico di Mozart, al momento limitata al solo primo quadro dell’opera. Dopo l’anteprima dello scorso autunno in un Teatro dell’Opera stracolmo, si replica per cinque date, anch’esse all’insegna del tutto esaurito, nello spazio recentemente annesso all’Università RomaTre, nell’ambito della rassegna BrividIbridi.
L’idea si basa sulla riscoperta della vena popolare dell’opera, come se fosse stata tramandata oralmente attraverso i canti ed i racconti nei paesi d’origine dei vari componenti dell’orchestra, una sorta di favola musicale raccontata da diverse angolazioni e tradizioni culturali.OPVitt_10.jpg
Il debutto dell’opera completa è previsto per l’autunno del 2009, ma anziché attendere di aver ultimato questo adattamento, si è deciso di presentare il lavoro al pubblico durante i vari stati di avanzamento, in equilibrio tra spettacolo compiuto e prove aperte, con facoltà da parte del direttore Mario Tronco di interrompere i brani per farli rieseguire se non ben riusciti.
Il risultato è senz’altro all’altezza delle prove su album dell’Orchestra, che non smette di sorprendere il proprio caloroso e numeroso pubblico spingendo sempre più avanti il proprio obiettivo e la visione di musica a 360°, spazzando via tutte le barriere tra generi musicali, dimostrando di saper far convivere esperienze sonore apparentemente distanti, se non addirittura opposte. Stavolta non ci si accontenta di avvicinare il Magreb all’India, Cuba al Senegal, Caserta all’Argentina, come già avviene dal 2002, data di nascita dell’orchestra.OPVitt_5.jpg
In questo caso si riesce nel raro miracolo di unire la musica ‘colta’ di Mozart con la radice popolare, l’accademia con la piazza.
Tutti i personaggi vengono interpretati dai musicisti, semplicemente indossando cappelli dalle fogge più bizzarre; ecco allora che il trombettista cubano Omar Lopez Valle, ornato da un assurdo cappello napoleonico che, ricevuta dal resto dell’orchestra l’investitura di narratore ufficiale della storia, in idioma ispanico-campano-testaccino (a volte di difficile comprensione), inizia ad introdurre le vicende della principessa Pamina, rapita dal malvagio Sarastro e del viaggio di Tamino (il percussionista Ernesto Lopez) che corre a salvarla aiutata da Papageno (il senegalese El Hadji ‘Pap’ Yeri Samb, anche lui percussionista), col suo buffo berretto tirolese con tanto di piuma.OPVitt_6.jpg
L’impatto sonoro è sorprendente, gli arrangiamenti, curati oltre che da Tronco dal prestigioso contributo di Leandro Piccioni, sono affascinanti ed efficaci, ed assolutamente unico ed accattivante risulta essere il continuo variare tra arie classiche, armonie mediterranee, ritmi africani e suggestive melodie arpeggiate con la kora, magico strumento a corda senegalese.
La confezione risulta ancora più intrigante proprio per l’atmosfera da ‘work in progress’ dello spettacolo; nell’introduzione Mario Tronco confessava difatti che l’Orchestra si trovava da una settimana lì al Palladium e ancora non si riusciva a capire dove finivano le prove e dove iniziava il concerto vero e proprio. Penso che sia proprio questo il segreto del grande successo dell’Orchestra di Piazza Vittorio: riuscire a sorprendere e spiazzare il pubblico, facendolo sentire protagonista di un evento particolare e mai uguale a se stesso, in continua evoluzione ed in perenne apertura verso nuovi orizzonti, musicali e culturali, a ricordare che Roma a volte (mai troppo spesso) riesce ad essere uno spazio di grande integrazione creativa.

Recensione by Fabrizio

  One Response to “Orchestra di Piazza Vittorio: Il flauto magico”

  1. […] sostenuti da una grande ritmica. Si prosegue con alcuni estratti della particolare rilettura del Flauto Magico di W.A.Mozart, reiventato dall’OPV con sonorità per niente ‘classiche’. In questa […]

 Leave a Reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

(required)

(required)

*