Ago 102010
 

Torino, Stadio Olimpico 6 agosto 2010

★★★☆☆

E’ lo stadio Olimpico di Torino ad ospitare la prima data della nuova tranche del 360° tour degli U2.
Si sa, i piani originali si sono dovuti riarrangiare visti i problemi alla schiena di Bono, operato d’urgenza.
Così invece di trovare la band rodata e calda proveniente dall’ America, sarà l’Italia a fare da prova generale.
Gli U2 hanno provato molto lo show nei giorni antecedenti al concerto e il web è impazzito tra ipotesi di scaletta, appostamenti allo stadio da parte di moltissimi fans, con conseguenti registrazioni audio e video ed inevitabili fakes che altro non hanno fatto che far salire la temperatura, normale prassi quando si parla di U2.
Il sondaggio di U2.com che chiedeva ai fans quali canzoni si volevano ascoltare mai fatte nella prima parte del 360 tour ha attizzato di più gli animi, portati alle stelle dalle dichiarazioni di Bono che 3 brani nuovi sarebbero stati eseguiti live a Torino. E una sorta di data zero fatta 2 giorni prima dal concerto aveva fatto trapelare che in effetti quello che diceva Bono poteva avverarsi almeno in parte. Anche se poi alla fine della giostra il resto delle canzoni provate non facevano presagire grossi stravolgimenti allo show del 2009.
Non ci resta che aspettare….ma tocca ai Kasabian riscaldare l’audience quando ancora il cielo sopra Torino non si è oscurato. I Kasabian fanno un grande set d’apertura molto apprezzato e scorrono belle versioni di “Shoot the runner”, “Empire”, “Fast fuse” e “Fire”.
Una lunghissima e puntigliosa prova strumentazione (si può immaginare la tensione pre prima data) porta all’ intro ufficiale del 360° tour ovvero “Space Oddity” di David Bowie. I quattro entrano salutando ed è subito un nuovo brano strumentale denominato “Return of the Stingray Guitar” che infuoca gli animi; Bono si impossessa subito della passerella sfidando la telecamera che lo segue passo passo, si vede subito che il frontman è in forma e in grandissima voce: “Torino” viene urlato piu volte e lo stadio impazzisce, dentro la pit decine e decine di palloncini formano la bandiera irlandese. “Beautiful day” apre le danze, seguita da “Magnificent” ,”Get on your boots” e “Mysterious Ways”, via via che la set list scorre però pare sempre più chiaro che mentre su cd la band sta realizzando tra i suoi migliori lavori di sempre (basti pensare all ultimo “No line on the horizon“), dal vivo la band sta giocando un po’ troppo sul sicuro, non portando sostanziali novità allo show del 2009. Nonostante poi in effetti le parole di Bono trovino conferma nella proposizione una dietro l’altra di due nuovi brani “North star” (eseguita acustica e a luci spente con lo sguardo rivolto verso la stella polare) e “Glastonbury” (scritta in omaggio al famoso festival a cui gli U2 visti i problemi fisici di Bono non hanno potuto presenziare quest’ anno).
Sì, la band suona energica, Bono è in top form, ma manca l’elemento di rischio, manca un guizzo, aver poi tolto due brani cardini dello show (almeno per ora) come “No line on the horizon” e “Unknown caller” svuota un po lo show del suo significato, il passaggio tra la versione remix di “Crazy tonight” e la drammaticità di “Sunday bloody Sunday” è a mio avviso un punto molto basso dello show sicuramente da rivedere, come da rivedere la volontà di tenere in scaletta certi baluardi che sarebbe forse ora di porre in soffitta per un po’, e l’assenza stasera di “Pride” è forse un segno che qualcosa si sta muovendo in quel senso. In ogni caso i punti alti emozionali dello show sono stati senza dubbio “Mlk/Walk on (come sempre dedicata a Aung San Suu Ky con un toccante mini corteo sulla passerella in sostegno di Amnesty International) una “Where the streets have no name” sempre devastante e una ritrovata “Hold me thrill me kiss me kill me” singolo che viene dalla colonna sonora di Batman. Un live certamente ottimo come premiere della nuova leg del 360 tour, ma senza dubbio da rivedere come idea generale del concerto, sicuramente la band giungerà a Roma ad ottobre con un set si spera abbastanza diverso, ma si poteva sicuramente giocare di più e osare di più anche alla luce del sondaggio U2. com che aveva visto “A sort of homecoming” e “Fez” vincere tra le canzoni che i fans volevano di più ascoltare in questa parte di tour. Non resta che sperare in qualche bella sorpresa e qualche ritorno gradito in set list (“Unknown caller” su tutte)

A Ottobre!

Una citazione d’obbligo va alla band, che ogni sera alla fine delle prove allo Stadio Olimpico non si è risparmiata, presentandosi sempre ai cancelli, salutando i fans in attesa, firmando autografi, stringendo mani, facendo foto, il tutto nonostante la stanchezza.
L’apoteosi una delle ultime sere quando personalmente i quattro musicisti hanno consegnato 60 pizze ai fans per ringraziarli di tutte le ore d’attesa. Questi sono gesti che fanno bene alla musica vera, ai musicisti che non perdono d’occhio mai da dove vengono nonostante attorno a loro ci sono imperi economici e interessi altissimi.

Scaletta:

Return Of The Stingray Guitar (new live intro)
Beautiful Day
Magnificent
Get On Your Boots
Mysterious Ways / My Sweet Lord (snippet)
Happy Birthday for The Edge
I Still Haven’t Found What I’m Looking For
North Star (new song)
Glastonbury (new song)
Elevation
In A Little While
Miss Sarajevo (tour debut)
Until The End Of The World
The Unforgettable Fire
City Of Blinding Lights
Vertigo
Crazy Tonight / Discothèque (snippet)
Sunday Bloody Sunday
MLK
Walk On / You’ll Never Walk Alone (snippet)

Encore(s):
One
Amazing Grace (snippet) / Where The Streets Have No Name
Hold Me, Thrill Me, Kiss Me, Kill Me (tour debut)
With Or Without You
Moment of Surrender

Recensione di Fabrizio Fontanelli
Foto di Manuel James Bates Hewson

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