Gen 292012
 

Dust: Kind (Tomobik Music/Venus)

★★★★☆

Gran bella scoperta quella dei Dust, sestetto milanese che debutta ufficialmente con questo densissimo molto ben suonato e arrangiato ep. La band tramite queste 5 tracce prodotte da Matteo Cantaluppi (The Canadians) sta facendo molto parlare di sè e, aggiungo, a ragione. I bellissimi suoni e la voce importante di Andrea ci portano in un universo sonoro potente e coinvolgente, su di loro si sono sprecati paragoni accostando l’universo dei Dust a quello dei Wilco, dei The National, o altri ancora. Come ho detto in altri luoghi qua su Slowcult personalmente odio accostare un suono, un immaginario di una band a quello di un’altra come possibile riferimento. Posso solo dire: fatevi rapire intanto dall’incessante “O my mind” il brano che apre l ep.
L’ intreccio mandolino chitarre funziona e mette subito le cose in chiaro, abbiamo il feeling di una band di spessore, sia che si tratti di testi che di suoni, questi molto ben calibrati e con una visione ben poco italiana, ennesima dimostrazione di come l’Italia ormai ha artisti e band di rilievo.
E i Dust brillano di luce propria. Li aspettiamo sulla lunga distanza con la stessa attitudine e veracità.
Una speciale menzione va alla grafica e all’elegante digipack che dimostra una cura del progetto Dust a 360 gradi.

Recensione di Fabrizio Fontanelli

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