Nov 112015
 

Shed of Noiz: Ad Sidera (Sinusite Records/Fridge Italia 2015)
★★★☆☆

 

cropped-Ad-S--d--ra-ARTWORKRipartiamo col nostro viaggio all’interno dell’Italia che suona, e ripartiamo da Castiglioncello, delizioso luogo dal sapore Tirrenico vicino Livorno. Secondo lavoro per loro dopo l’esordio del 2013 “Re: SoN”.
La band è alle prese con un rock granitico dagli accenti stoner, ma con interessanti melodie e attenti alla forma canzone, il tutto in italiano, con un bel wall of sound chitarristico e la voce molto personale di Luca Bicchielli.
Il cd dimostra una band dal suono si derivativo, ma sviluppato con personalità, con begli arrangiamenti, menzione di merito l’inserimento di un didjeridoo (suonato da Stefano Brutti) nella bella “Ovest”, dimostrazione che anche strumenti cosi possono inserirsi in ambiti piu “Hard” con risultati molto interessanti.Il cd è masterizzato in quel di Nashville e la qualità del suono è veramente buona con le voci giustamente in risalto che non affogano nello “stoner” della band toscana.

 

 

Finistere: Alle porte della città (Costello’s Records 2014)
★★★☆☆

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Grande bel disco questo “Alle porte della città” da parte dei Finistère, che in realtà è un dipartimento bretone della Repubblica Francese, ma che qua riporta a una band lombarda che è al suo debutto discografico.
11 brani in italiano per i Finistère che sono alle prese con un songwriting molto diretto e di qualità. “Lo so che mi odi” è un ottimo inizio che da la tara al lavoro, un lavoro ottimamente registrato con un artwork minimal, ma che con le sue trame sonore racconta storie di ordinaria quotidianità dove le belle acustiche, le voci e le chitarre elettriche a volte cosi aspre ben si incastrano con i moti dell’anima raccontate dai Finistere. Segnalo anche la successiva “Oh oh oh” (“Ripetiamo sempre gli stessi guai, lo sai..”).
“Pronti alla rivolta” è una grande bella ballad generazionale, “Sfida”, “Angela” e la conclusiva “Pensi a niente”. Ma tutto il dischetto è di livello e mi riporta a farlo ripartire da capo.

Parados: Ad Sidera (Costello’s Records 2015)
★★★★☆

Gia vincitori del Premio nel Contest SAE all’interno del Festival MI AMI 2013, i lombardi Parados sono l’interessante evoluzione a full band da duo acustico.Il loro primo lavoro di anche questo con un design molto minimale e molto arty nel booklet che gioca con un bel contrasto (ti aspetteresti un cd dai suoni minimal o techno) è veramente curatisssimo con un alto songwriting d’autore molto curato con giochi di voci molto intriganti e con suoni elettronici deliziosi. Molto bello l’attacco del cd che detta il ritmo del lavoro. Da segnalare poi il singolo “Toracica”, Alieno Verde”, “A distanza”e “Venere”.
Una proposta veramente di classe questa dei Parados, anche a livello di testi molto ricercati e messi appunto in risalto con intrecci di voci veramente belli. Anceh questo un cd da far girare piu volte per farsi avvolgere dai Parados.

Tongs:Tongs(Fridge/Sinusite Records/Goodfellas 2015)
★★★☆☆

 

Cover_TONGSCambiamo totalmente mondo e suggestioni, quando inserisco nel lettore questo terzo lavoro dei Tongs mi trovo davanti a un disco senza nessun compromesso sonoro. I Tongs sono alle prese con nove brani dove basso e batteria si intrecciano con suoni elettronici, brani strumentali da “suonare solo a massimo volume” come recita il consiglio nel digipack. Non un disco facile, assolutamente, un disco coraggioso, sperimentale e per questo di assoluto valore. Un grande binomio, una volontà di non cedere a nessuna forma canzone scontata. Un flusso sonoro quasi primitivo, e per questo da esplorare senza pregiudizi. Non me la sento di racchiudere i Tongs in nessuna etichetta, sfuggono ogni tentativo di inquadrarli. E questa è la loro forza, solo musica senza nessun filtro. E di questi tempi questo coraggio e dedizione ai suoni che si amano e si vogliono suonare a tutti i costi va premiato e spinto a proseguire verso altri orizzonti.

Nova Lumen :Assurdo universo (Gente Bella 2015)
★★★☆☆

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Torniamo alla musica formato canzone, e ora sul nostro Slowlettore girano i Nova Lumen da Torino, con il loro sound a base di drum machine, synth e suoni molto spaziali. Anche qua bello il contrasto con un artwork questa volta bucolico naturale.
Un lavoro composto da 11 brani, dove il trio torinese rende omaggio all’età d’oro della new wave, con il solo limite di un omogeneità del tutto che sfocia nel percepire il tutto a volte leggermente monotono senza troppi picchi, cosa che non accade con la bella title track “Assurdo Universo”. Un cd dove lo spazio, il cielo, le stelle e l’Universo la fanno da padrone come scenari e sfondi, ed è qua che la band da il suo meglio, nel descrivere questo fluttuare nello Spazio e nel Tempo e nel portare la Terra al centro del tutto (“Cretaceo”). Cito anche la bella “L’orizzonte degli Eventi” e c’è anche spazio per citare il Guy de Maupassant di “La Nuit”, mentre Giove è l’approdo di “Anni senza fine”. Un disco che cresce ascolto dopo ascolto, forse troppo derivativo, ma la new wave d’altronde sta tornando come ascolti e come influenze per molte band dello Stivale. E i Nova Lumen ne sono uno degli Alfieri anche grazie alla parte letteraria del tutto.
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Recensioni di Fabrizio Fontanelli

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