Set 262010
 

★★★★☆

Si suppone che la band più innovativa del secolo in corso abbia di conseguenza i fans più innovativi. Si suppone anche che a volte , pur perseguendo un difficile obbiettivo, si incontrino difficoltà insuperabili che facciano desistere. Si suppone anche che, non sempre, ogni tanto o una volta nella vita, tutto vada per il verso giusto ed il risultato sia semplicemente grandioso.
La storia è talmente semplice da non sembrare neanche reale, piuttosto una bella sceneggiatura da film. Protagonista Nataly, fan sfegatata (o sfegatato) del gruppo in oggetto,quasi maniacale, segue quando può in ogni dove in Europa (proveniendo dalla Francia). Un giorno decide di filmare un concerto dei Radiohead, ma per travalicare il confine dell’amatorialità contatta una serie di altri fan, organizzando di assaltare un concerto armati di videocamera, sistemarsi in punti strategici e montare il risultato finale per il pubblico godimento. La data scelta è il 23 agosto 2009, al Vystavyste Holesovice Exibition Hall di Praga. La missione, o la sfida, viene raccolta, non da uno, non da due, ma da sessantadue videocamere. Ma la vera grandezza della storia, vi chiederete, dov’è? E’ che in fase di montaggio (durato quasi un anno, tant’è che il risultato è stato pubblicato giusto un anno dopo, il 23 agosto u.s.) a qualcuno viene la bella idea di provare a contattare il gruppo, e dopo avere presentato un trailer del risultato finale, richiedere a Yorke e soci di fornire l’audio originale da loro registrato quella sera (maniaci e perfezionisti come sono, nessuno aveva dubbi che non esistesse). Come in un finale di un film strappalacrime, poco dopo da Oxford arriva un laconica risposta affermativa; un semplice “Si” con allegato il file audio richiesto. Un Si che, per chi scrive, potrebbe sconvolgere nel futuro il rapporto musicista\discografia\fans. Perché qui si tratta di invertire il processo di produzione, qui il fan propone ed il musicista si adegua. E dopo la decisione di fornire a prezzo libero, se non gratuitamente, l’ultimo lavoro In Rainbows, ovvio che i Radiohead non temono certo di aprirsi così spavaldamente. E gratuitamente. Perché , quando avrete letto queste poche righe, se vorrete andare a scaricare il lavoro, troverete scritto ben visibile STRICTLY NOT FOR SALE, BY THE FANS FOR THE FANS, PLEASE SHARE AND ENJOY.
Il lavoro è straordinario, perché pur non avendo video di palco, si ha la sensazione come non mai di esserci, li in mezzo. Si vedono le mani che ostruiscono la vista, si vede la camera che cerca invano di restare ferma ma che si coinvolge nelle note. E ci sono loro, lassù, algidi e coinvolgenti come solo loro sanno essere, che danno una lezione di suono dal vivo del ventunesimo secolo, in più di due ore di spettacolo. Con un audio mostruoso, chi scrive ne ha sentito una semplice versione per iphone ed in cuffia è ubriacante. Le versioni audio\video uploadate sono 6, ce ne sono per tutti i gusti e impianti disponibili.
Vi ho incuriosito ? Allora fate un salto al sito http://radiohead-prague.nataly.fr/
Recensione di Attilio
Foto di Petr Klapper

  One Response to “Radiohead, Praga 23 agosto 2009: L’alba della nuova industria”

  1. […] Incredibilmente è possibile……e la band inglese ha anche avallato il progetto dando tutti  permessi. La storia è alquanto singolare e vale la pena leggerla. […]

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