
Mardi Gras: “Sandcastle” è l’apice creativo della band romana
Ci sono album che portano con se odori, colori, tracciano mappe e non solo solo una mera successione di brani qualcuno ben riuscito qualcuno filler, uno di questi uscito nel 2021 è quello di un cittadino del mondo Andrea Parodi Zabala, che nel suo sito si definisce cantautore, ma è molto di più.
In primis un viaggiatore tra le note e tra le rime, e poi persona di riferimento per moltissimi artisti internazionali che riescono a suonare nel nostro Paese in Festivals e in clubs per tutto lo stivale.
Il suo mondo di riferimento è il genere Americana, ma sono moltissime le influenze che si ritrovano nei suoi racconti in musica e tutto è subliminato nel suo album “Andrea Parodi Zabala”. Lo abbiamo incontrato per farcelo raccontare.
Modi, aka Giuseppe Chimenti, è al suo quarto album e “Tsunami” è un album molto diverso dai suoi precedenti. Qua le sue ballate a volte intimiste e a volte malinconiche trovano un perfetto vestito sonoro in un elegante synth pop da richiami molto nobili. Ognuno troverà richiami a.
Fabrizio Massara (già Baustelle) che ha prodotto l’album ha trovato la chimica perfetta con l’artista calabrese che mai è suonato cosi attuale e radicato in una realtà ben delineataInfatti a me personalmente interessa sottolineare che “Tsunami” sin dal “Il segreto del mattino” (Torpignattara alle prime luci dell’alba :” Si sveglia il caos Casilino”) è un album che sa raccontare un quartiere, che dipinge volti, traccia rotte aeree, e si immerge totalmente nei sapori delle vite che Modi ha osservato e tratteggiato con tocchi delicati e arguti. (segnalo a proposito “Le conseguenze di un quartiere e la sperimentale “L’ombrello sul viso”)