Mag 122008
 

PICCOLA BANDA IKONA : What a wonderful world (music) – Roma, Auditorium Parco della Musica – 28 aprile 2008

Ikona1.jpgSiamo solo al secondo album, eppure quanta strada è stata fatta dalla Piccola Banda Ikona….
Rispetto alle precedenti esibizioni, anche recenti, il concerto dell’Auditorium testimonia un grosso passo in avanti in termini di affiatamento della band, di repertorio più solido e vario ed anche di maggiore disinvoltura sul palcoscenico.
In occasione della presentazione del nuovo lavoro, pubblicato per l’etichetta Finisterre, la Banda guidata dal polistrumentista Stefano Saletti ha mostrato una maturità ed una convinzione dei propri mezzi davvero sorprendente. A questo salto di qualità contribuiscono sia i brani del nuovo album, che rendono indubbiamente più consistente e variegato l’universo musicale della Piccola Banda, sia il discreto, solo apparentemente marginale ma fondamentale contributoIkona2.jpg della fisarmonica di Desirè Infascelli, recentemente unitasi al gruppo. Il suono risulta più compatto, le armonie più ricche e Saletti, alleggerito nel compito di accompagnamento, si muove più liberamente negli intrecci melodici con gli altri solisti, il violinista Carlo Cossu, il monumentale basso di Mario Rivera, reduce dall’esperienza con gli Agricantus ed il grande Gabriele Coen proveniente come il batterista Leo Cesari dall’esperienza dei Klezroym.
Tra i brani del nuovo CD, intitolato “Marea cu sarea” (che In romeno significa promettere e non mantenere) , meritano una particolare menzione Elee, con il quale hannoIkona3.jpg aperto il concerto, Anpalagan, ma soprattutto la trascinante title track, brano dal ritmo irresistibile ed accattivante, che su CD è presentata anche in versione remix a cura del mago dei suoni Omino Stanco, senza dimenticare un’imperdibile versione di My favorite things, dal repertorio di John Coltrane, che raggiunge il non facile obiettivo di unire in modo inusuale e non scontato il jazz alle melodie del sud del mondo, caratteristiche del suono della Banda.
I brani cantati dalle splendide voci di Ramya (già con i Nuklearte) e di Barbara Eramo, sono in Sabir , una sorta di esperanto dei marinai che popolano il Mediterraneo, sviluppatosi nei secoli utilizzando gli idiomi ed i dialetti dei porti che si affacciano sul Mare Nostrum, a testimonianza della mescolanza di suoni razze e culture che rappresentano la cifra stilistica di Saletti & c.
Ikona5.jpgLa scelta di utilizzare questo antico idioma risale alla precedente esperienza di Stefano Saletti con i Novalia, gruppo seminale della musica etnica italiana degli anni novanta che già dal 1989, in un album intitolato proprio “Sabir” mettevano al centro delle proprie scelte l’incontro e la possibile interazione tra culture, linguaggi, sonorità differenti.
Proprio ricordando i Novalia, sarebbe stato bello rivedere sul palco il loro cantante Raffaello Simeoni, la cui energia e presenza scenica, unite ai cento strumenti con i quali è solito accompagnarsi, avrebbero reso la serata ancora più intensa , vivace e festosa.
Tornando alla cronaca del concerto, ovviamente non potevano mancare i brani del primo Ikona6.jpgalbum ‘Stari Most’, più legato a sonorità balcaniche, con un paio di classici come Paian e e la suggestiva Tagama, accolti con particolare calore da parte del non molto numeroso ma attento pubblico del teatro Studio dell’Auditorium.
Particolarmente significativa la scelta del brano scelto come bis a concludere la serata: Amara terra mia , un vecchio brano di Domenico Modugno, quasi a riannodare il sottile filo che unisce le sofferenze e gli stenti degli emigranti di ieri a quelli di oggi.
Una degna chiusura di una bella serata di musica: Piccola Banda cresce….


Piccola Banda Ikona
Stefano Saletti bouzouki, oud, chitarre, voce
Barbara Eramo voce
Ramya voce
Mario Rivera basso
Gabriele Coen fiati
Carlo Cossu violino
Leo Cesari batteria
Desirè Infascelli fisarmonica

Recensione by Fabrizio

Per le notizie sui Novalia e la lingua Sabir, ringraziando Tonino Merolli per la preziosa collaborazione, vi rimandiamo all’intervista tratta dalla rivista CousCous: http://www.novalia.it/schede/rassegna.htm

Scaletta
Ikonascaletta

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