Gen 202013
 

Roma, Teatro Quirino, 26 dicembre 2012 – 20 gennaio 2013

★★★★☆

Strana “coppia”, quella formata da Geppy Gleijeses e Lello Arena: divertente, bene assortita, in grado di far divertire la platea. Miseria e nobiltà, la commedia di Eduardo Scarpetta in scena al teatro Quirino di Roma fino al 20 gennaio, non tradisce mai lo spettatore, perchè la trama è davvero ben congegnata e perché i due Eduardo, padre e figlio, il teatro lo sapevano fare e su questo nessuno potrebbe obiettare. La versione di Gleijeses, che ne ha curato la riduzione e la regia, ha tenuto conto sia del testo originale di Scarpetta, sia dell’adattamento di Eduardo De Filippo e della sceneggiatura cinematografica di Mario Mattoli, aggiungendo un tocco proprio. Un po’ Eduardo e un po’ Totò, con movenze indolenti e sopra le righe, furbizie di fondo e aria sconsolata, Geppy Gleijeses interpreta in modo convincente il ruolo che fu dei due grandi attori, Felice Sciosciammocca. Accanto a lui, un Lello Arena piuttosto a suo agio nella parte di Pasquale, compagno di avventura e di sventura, altrettanto affamato, senza lavoro, in cerca di espedienti per sopravvivere. Due ore di spettacolo scorrono leggere, tra equivoci e battute. Buona anche l’interpretazione degli altri attori – tra cui Marianella Bargilli e Gigi De Luca; il primo atto è forse il più divertente, probabilmente anche grazie alla celeberrima scena dell’assalto agli spaghetti. Una storia sempre attuale, soprattutto in questi tempi di crisi. E’ tornata in scena l’arte di arrangiarsi, sul palcoscenico come nella vita: meglio riderci sopra, per non farsi abbattere dalle profezie di sventura.

Recensione di Daniela Delli Noci

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