Mag 132010
 

Cosavogliodiopiù, regia di Silvio Soldini.
Con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Teresa Saponangelo, Monica Nappo. Durata 126 min. Italia, Svizzera, 2010
★★★☆☆

Silvio Soldini, uno dei più intensi registi italiani, è l’Autore di films indimenticabili come “L’aria serena dell’ovest”, che descriveva l’intreccio delle solitudini nella Milano grigia fine anni ottanta, “Le Acrobate”, vivido racconto di esistenze femminili, “Un’anima divisa in due”, l’impossibile amore tra un sorvegliante di magazzino ed una nomade, mirabile dialettica tra normalità e diversità, “Brucio nel vento”, il racconto di un operaio che vuole diventare scrittore aspettando la donna dei suoi sogni, che arriva e con la quale intreccia una drammatica relazione, sino al divertente ed intenso “Pane e Tulipani”, il riscatto esistenziale di una donna.
Il suo stile asciutto e sobrio, quasi documentaristico rappresenta da tempo una felice eccezione nel panorama mediocre del cinema italiano; pur utilizzando spesso gli stilemi della commedia, con pochi tratti sa disegnare caratteri complessi e grandi solitudini; quasi con leggerezza, descrive il male di vivere dei nostri giorni.
Cosa voglio di più, il suo ultimo film, è la storia di una passione tra due persone comuni, entrambe con menage familiari piatti e falsamente sereni.
Domenico (Pierfrancesco Favino) padre di famiglia calabrese, immigrato al Nord, cameriere, è in cerca di emozioni e, inconsciamente, di un radicale cambiamento di vita; Anna (Alba Rohrwacher) è impegnata professionalmente ma soffre la vicinanza di un compagno certamente devoto, ma privo di stimoli reali, e piuttosto sedentario.
La loro è quasi un’attrazione fatale: i due nei loro incontri, sperimentano la passione, come non l’hanno mai provata nella loro vita, e confusamente, desiderano un grande cambiamento. I loro incontri si svolgono in un hinterland milanese fotografato con rigore e si consumano nella stanza scarlatta di un motel.
Sullo sfondo la crisi economica, i conti che non tornano; Soldini ci vuol fornire una lucida descrizione di come una forza improvvisa possa irrompere nelle grigie esistenze quotidiane di persone comuni, alle prese con problemi comuni.
Il regista, anche nei suoi precedenti lavori, come il recente Giorni e nuvole, ci ha descritto accuratamente i sentimenti, il suo vero campo d’indagine, la sua è la poetica delle persone normali; attraverso l’indagine psicologica dei personaggi egli descrive l’Amore, sentimento potente e fragile nello stesso tempo, specialmente quando impatta con le abitudini e l’organizzazione della vita quotidiana, ed entra pertanto in contrasto con il contesto sociale nel quale vivono i personaggi.
Contrariamente all’enfasi un po’ ingenua di un Muccino, che spettacolarizza i sentimenti, gli abbandoni, i ritorni, quasi in forma melodrammatica, Soldini utilizza una cifra stilistica quasi neorealistica, sotto tono, ma appassionante e febbrile, insistendo sui primi piani, muovendo nervosamente la macchina da presa, che sfuma volutamente gli sfondi per concentrarsi sulle espressioni e la gestualità dei personaggi.
Solamente la conclusione, con il viaggio in Marocco, sembra non molto plausibile: considerato che i rispettivi partner avevano scoperto l’infedeltà, sembra difficile pensare di poter fare un lungo viaggio e poi tornare all’ovile, come il film vuole raccontare.
Comunque, a parte qualche incongruenza, l’opera risulta sincera ed intensa, e, certamente contribuisce a delineare lo smarrimento esistenziale dei trentacinquenni di adesso, sempre in cerca di nuove emozioni, e privi di un ubi consistam che possa contribuire a fissare le proprie radici.

Recensione di Dark Rider

  One Response to “Cosavogliodiopiù”

  1. […] pellicola della settimana: 5-11 maggio 2010 Cosavogliodipiù, regia di Silvio Soldini Contrariamente all’enfasi un po’ ingenua di un Muccino, che spettacolarizza i sentimenti, gli […]

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