Gen 062016
 

Fuck you Prof, di Bora Dagtekin. Con Elyas M’Barek, Karoline Herfurth, Katja Riemann, Jana Pallaske, Alwara Höfels. Produzione Germania 2013. Durata 106 min
★★★☆☆

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Quando si parla di commedia demenziale, sicuramente la memoria cinefila rimembra subito un film apripista del genere come Animal House (National Lampoon’s Animal House, 1978) di John Landis. Dalla fine degli anni ’70 ad oggi non sono di certo mancati numerosi (se non numerosissimi) tentativi di replicare – in ogni parte del globo e in ogni tipo di salsa – il “fascino” del cult movie di Landis. Tuttavia i risultati non sono stati sempre ottimali (eccezion fatta per i tentativi di replica in stile british come quello di Hot Fuzz [id., 2007] di Edward Wright), relegando la commedia demenziale in film-fotocopia, ridondanti di cattivo gusto e di humour forzato incapace per davvero di far ridere di gusto.
Fortunatamente, a tirar fuori il genere da questo stato di impasse statica ci ha pensato Fuck you, prof! (Fack ju Göhte, 2013), commedia tedesca diretta da Bora Da?tekin e di recente distribuita (anche se con un paio di anni di ritardo) nelle nostre sale cinematografiche. La trama è delle più assurde che possano esserci, ma è proprio con l’assurdità delle vicende proposte che Fuck you, prof! riesce a conquistare il cuore dello spettatore: Zeki Müller (Elyas M’Barek) è ex carcerato che deve recuperare il bottino di un rapina sepolto dalla sua complice all’interno di un cantiere. Ma quello che Zeki non sa è che ora, al posto dei lavori in corso, sorge un padiglione collegato al liceo Göhte. Per recuperare i “frutti” che gli sono costati tredici mesi di reclusione, Zeki riesce a farsi assumere (involontariamente) come supplente. Ma dovrà fare i conti con la classe più turbolenta e difficile di tutta la scuola e – contemporaneamente – aiutare e spalleggiare Elisabeth (Karoline Herfurth), professoressa impacciata e fuori tempo che ha scoperto l’imbroglio di Zeki.
Esilarante e scoppiettante, Fuck you, prof! è una commedia demenziale – anche se spesso un po’ troppo volgare – che mira a dissacrare non solo il mondo scolastico ma a scardinare i luoghi comuni e gli stereotipi dell’intero sistema didattico: dimenticati prof. leggendari come quelli de L’attimo fuggente (Dead Poets Society, 1989) o Il club degli imperatori (The Emperor’s Club, 2002), Fuck you, prof! mette in scena una galleria di personaggi – a tratti veramente grotteschi – vessati da un lavoro non proprio amato e che, di conseguenza, rivelano di essere afflitti da nevrosi, tendenze autodistruttive, manie di grandezza e incapaci di agire nei loro ruoli pedagogici. È proprio il non prof Zeki che riesce a concedere uno spiraglio di speranza e di luce ai suoi “colleghi” sempre più alle strette e disperati. Attraverso i suoi metodi da strada e privi di ogni remora, Zeki riesce a trasformare in(direttamente) i più tremendi studenti, inizialmente ostili anche all’ultimo arrivato, in veri e propri ragazzi e ragazze modello e studiosi. Se da una parte la commedia di Bora Da?tekin mostra, senza limite alcuno, la sua natura di puro e semplice divertissement, dall’altra attraverso l’avventura didattica ma al vetriolo dell’improvvisato prof., Fuck you, prof! pone l’attenzione su temi delicati quali l’adolescenza, l’insicurezza di chi si sta avvicinando al mondo adulto, le turbolenze amorose e che fanno soffrire, soffermandosi anche su temi più complessi come la solitudine e i drammi personali. Tra gag irresistibili, battute acide, ciniche e davvero senza peli sulla lingua e situazioni al limite del grottesco, Fuck you, prof! conferma di essere una commedia mai banale né tantomeno già vista ed in cui, alla fine dell’improbabile percorso sui generis dei suoi personaggi, ad emergere veramente sono i buoni sentimenti e l’amore.

Recensione di Francesco Grano

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