Mar 272009
 

Regia di Zack Snyder con Malin Akerman, Billy Crudup, Matthew Goode, Jackie Earle Haley, Jeffrey Dean Morgan. Durata:163 min. – Gran Bretagna/USA/Canada.

★★★☆☆

locandina-watchmen.jpgPubblicata nel 1986 come miniserie dalla DC Comics, questa opera rappresenta una pietra miliare nella storia dei fumetti sui supereroi. Il suo ideatore, Alan Moore, partì dall’idea di applicare all’universo classico degli eroi in maschera un ingrediente radicalmente nuovo, quello dello “smascheramento” attraverso l’immersione dei suoi protagonisti in un mondo di preoccupazioni e problematiche del tutto “normali”, tipicamente legate alla condizione umana.
Questo viaggio narrativo si manifestò nelle matite di Dave Gibbons e presentò una ricerca stilistica anche nelle soluzioni adottate nella forma del racconto, adottando tecniche originali.
Partendo da queste premesse, l’annuncio dell’arrivo di questo film ha creato sicuramente molte aspettative o comunque curiosità da parte degli appassionati del genere. A cospetto di un tale riferimento, il regista si è trovato di fronte all’onere (o all’onore) di dare un significato preciso a questo film, a cercare di cavalcare l’onda emotiva indotta da questo titolo nella platea di appassionati, per aggiungere qualcosa, dare un personale contributo, se non una vera e propria reinterpretazione. La strada seguita da Zack Snyder, tuttavia, non sembra condurre a risultati particolarmente originali, si delinea piuttosto, durante la visione del film, come un tributo “neutro” al fumetto. Maniacale infatti risulta la volontà di ripercorrere pedissequamente i dialoghi originali senza mai azzardare una licenza, tradendo forse un certo timore reverenziale.
Tenuto conto di questa assuefazione al registro linguistico di Moore, stupisce non poco quindi, l’evasione narrativa rilevata in un paio di occasioni durante il film. La prima, minore, legata alla nascita del personaggio di Rorschach, che ne accentua il carattere sanguinolento ma che finisce per penalizzarne l’intensità drammatica. La seconda, invece, imprevedibilmente inspiegabile, stravolgendo il finale originale per una soluzione alternativa che risulta poco convincente. Inspiegabile, appunto, vista la chiave apparentemente di “tributo” del resto del film che con questo finale arriva invece a sovvertire la trama di Moore e a graffiarne impunemente il disegno: la motivazione ufficiale di impraticabilità tecnica del finale raccontato nelle tavole di Gibbons lascia qualche perplessità. La scomparsa dalla trama, poi, della figura dell’edicolante e del giovane lettore, le cui vicissitudini si intrecciavano così incisivamente nel plot principale, al punto di costituirne una sorta di controcanto, appare come una scelta che indebolisce ulteriormente l’impianto narrativo. Nella director’s cut presente nell’edizione DVD saranno reintrodotti alcuni di questi elementi, insieme ad un cortometraggio di animazione su “le storie del vascello nero”. La colonna sonora si apprezza e contribuisce a raggiungere le giuste atmosfere dark, con scelte azzeccate che svariano da brani contemporanei alla pubblicazione dell’opera per risalire fino agli anni 60 di Jimi Hendrix, Janis Joplin e Simon & Garfunkel, per finire con un paio di interpretazioni di Leonard Cohen. Tra le interpretazioni il più convincente appare Jackie Earle Haley nei panni del cupissimo Rorschach, insieme al Dr. Manhattan di Billy Crudup. Poco azzeccata sembra invece la scelta di Matthew Goode nel ruolo di Adrian Veidt. Apprezzabile, in ogni caso, la scelta di puntare su nomi non di primo piano, sebbene il risultato non sia poi di alto livello. Terry Gilliam, inizialmente coinvolto nel progetto, ne è uscito bollando questo fumetto semplicemente come “non filmabile”.
Lo stesso Moore si è disinteressato fin dal principio a questa impresa cinematografica, imponendo la cancellazione della sua firma: forse i suoi presagi, adesso, possono ritenersi fondati.

Recensione by Marcus

  One Response to “Watchmen”

  1. Sono d’accordo con “Marcus” anche se io non conoscevo il fumetto, quindi posso esprimere un’opinione solo sul film. E’ bello lo spunto iniziale dello “smascheramento”, ma lo sviluppo della storia l’ho trovato poco convincente, e pieno di lacune; probabilmente il finale originale avrebbe dato un senso più credibile alla trama. Nonostante questo i personaggi, e i rispettivi interpreti mi sono piaciuti tutti.

 Leave a Reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

(required)

(required)

*