Ott 112013
 

Biella Festival 2013 XV Edizione, Incontriamo Giorgio Pezzana il Direttore Artistico

Ciao Giorgio e Benvenuto su Slowcult. Siamo molto felici di ospitare sul nostro sito questa sezione dedicata alla Musica D’Autore. Siete giunti alla 15esima edizione..un bel viaggio e un grande miracolo visto quanto sappiamo è difficile conquistare e mantenere degli spazi cosi…Parlaci di come tutto iniziò

Ciao e grazie a voi. In effetti, quando mi dico che Biella Festival ha 15 anni, mi sorprendo sempre un po’. Iniziammo alla fine del secolo scorso, pensando che al di là ed al di fuori della musica che ogni giorno viene proposta da radio e televisioni, ormai ostaggi delle major discografiche, c’è tutto un mondo straordinario e coloratissimo, fatto di autori, interpreti, cantautori e musicisti che raramente ottengono gli apprezzamenti che meriterebbero. Eppure, ad avere voglia di ascoltarli, si scoprirebbe che non è vero che in Italia scarseggiano i talenti e latita la creatività. Ci sono talenti e creatività. Ma occorre crederci, bisogna inseguirli e, per quel che si può, cercare di promuoverli. Certo non è facile perché nella dimensione “indie” la confusione è molta. Ci sono molti mediocri aggrappati a carrozzoni politici che antepongono le ideologie alla musica. Eppoi c’è internet, che se non ci fai attenzione, ti illude di essere un grande anche quando sei un piccolissimo, semplicemente perchè chiunque lì può collocarsi con qualcosa di suo. Ecco, io ho pensato che potesse essere divertente ed anche utile affondare le mani in quel marasma e di tanto in tanto poter mostrare, con orgoglio, qualche gioiello.

E’ molto bello far interagire degli artisti provenienti da tutto il mondo con gli artisti italiani. Mi riferisco alla Finestra sul Mondo.Qualche piano di esportare il festival anche all ‘Estero?

Il festival, come tu stessa dicevi, è un miracolo per il solo fatto che esiste da 15 anni. Lo è, credimi, perché tutti parlano di ciò che si dovrebbe fare per la musica e per la cultura. Ma alla fine nessuno fa nulla ed anzi, talvolta, ad insistere, si rileva anche un pizzico di fastidio negli ambienti istituzionalii, serrati nella morsa del porcellum e del mattarellum e che non hanno una gran voglia di occuparsi delle attese di tanti ragazzi, in un mondo come quello della musica, particolare e difficile, ma che è comunque un mondo in cui potrebbero svilupparsi molto di più percorsi professionali ed occupazionali. Non credo, almeno per il momento, di esportare Biella Festival. Ma credo invece fermamente nello scambio culturale con artisti provenienti da altre realtà che sul palcoscenico di Biella Festival possono incontrarsi e confrontarsi. Un piccolo contributo a quel villaggio globale della musica, che è un’espressione artistica che parla tutte le lingue del mondo.

Mi fa molto piacere che iniziative del genere vengono dalla Provincia, e non dalle grande città. Anche perchè molta della musica italiana più valida viene proprio dalla provincia….e noto con piacere che molti dei partecipanti al Festival vengono appunto da lì…

Che la provincia sia la spina dorsale del nostro Paese è ormai un concetto acclarato ed avallato anche dalla letteratura, come dimostrano alcuni scrittori delle nuove generazioni che stanno prendendo le distanze dal clima asfittico delle grandi città. Biella Festival nasce in provincia e dalla provincia attinge tanta parte di quella sensibilità che le metropoli soffocano ogni giorno nell’indifferenza. Ed è un immenso piacere constatare come alla provincia si guardi con sempre maggiore attenzione ogni qual volta si tenti di recuperare quei valori che le metropoli hanno sepolto da anni. La qualità della vita, che è la dimensione che può salvare l’uomo, viene dalla provincia. E le canzoni di questi ragazzi ce lo rivelano in modo eloquente ed immediato.

Raccontaci qualcosa delle precedenti edizioni, qualcosa che ti ha emozionato in particolare e qualche momento da incorniciare…

Gli episodi sono stati tanti, ma non vorrei addentrarmi in questi dettagli perché farei dei nomi dimenticandone altri. Posso invece dire che mi ha fatto immenso piacere quando, nel 2007, la Siae, in occasione di un grande evento dedicato alla musica alla Fiera di Milano, invitò Biella Festival ad un convegno ove erano riuniti una dozzina di festival italiani, inserendoci di fatto tra i dieci più importanti festival della canzone d’autore emergente di area indipendente in Italia. Un riconoscimento che la stessa città di Biella non ha ancora del tutto assimilato. Una località ove tanta parte della gente continua a guardare a Milano come ad un traguardo ambito, mentre sono sempre più numerosi quelli che da Milano se ne vanno per venire a trascorrere i week end, se non addirittura a lavorare, nelle valli biellesi.

Grazie Giorgio e buon Festival!

Grazie a voi di Slowcult!

Biella Festival 2013 XV Edizione: i 15 Finalisti
http://www.biellafestival.com/

ELENA ROMERI – Si dice così (Berbenno di Valtellina – Sondrio)

ELSA MARTIN – Il trucco (Tolmezzo – Udine)

FABRIZIO ZANOTTI – L’industriale (Ivrea – Torino)

FEDERICO SERRA – Infinito vivere (Catelletto Sopra Ticino – Novara)

GIANLUCA GILLETTI – Della Scagliapitura (Tremestieri Etneo – Catania)

NANCY PEPE – Pilar (Altamura – Bari)

PALMIRO DURANTE – La malanotte (S. Foca di Melendugno – Lecce)

PAGLIACCIO – Il gioco del silenzio (Biella)

PAOLO PREITE – The king of all winds (Zagarolo – Roma)

PIER DRAGONE – Torna via (Grumo Appula – Bari)

ROBERTO GIORDI – L’attimo (Ottaviano – Napoli)

ROSSANA DE PACE – Umore di marzo (Mottola – Taranto)

RESPIRO – Di lei (Campi Salentini – Lecce)

SERENA FINATTi – Sospesi qui (Fiumicello – Udine)

VALERIA VAGLIO – Terra e polvere (Bari)

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