Nov 232009
 

Firenze, Teatro Saschall, 16 novembre 2009

★★★★☆
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“It’s absolutely fantastic to be back”, confessa skunk-8 [800x600]sorridente Skin al vasto pubblico in visibilio. Ed il pensiero è reciproco, è assolutamente fantastico vederli di nuovo sul palco, questi Skunk Anansie che si credevano ormai persi nel vortice dell’oblio, come tante big band dissoltesi nel nulla. Ma ecco che invece, dopo otto lunghi anni, si ripropongono al mondo con un best of “Smashes & Trashes” (Carosello Records, 2009), a raccogliere i più bei successi di tre storici album, più tre attesissimi inediti. Checchè se ne dica insomma, trovata commerciale o meno, questo ritorno ha riacceso le speranze di chi in passato li aveva con devozione seguiti e ancora sperava –in cuor suo- in una fortunata reunion. Bene, ci siamo. La ‘riunione’ sta per iniziare. Intro drum’n’bass e giochi di luce alimentano ora più che mai l’attesa, quel senso spasmodico di suspance sulle note nevrotiche di ‘Yes It’s Fucking Political’. I quattro arrivano e ciascuno in fretta prende possesso del proprio strumento: Ace alla chitarra, un formidabile Cass al basso e Mark Richardson alla batteria. Deborah Dyer, alias Skin, invece fa tutto suo il microfono. La band è al completo, l’attesa è stata ampiamente ripagata. Gli Skunk Anansie, dunque, nuovamente esistono e noi siamo qui a prenderne atto. Eppure è lei, Skin, la protagonista indiscussa della serata, con l’inconfondibile e inarrivabile voce e l’invidiabile carica che ogni cosa investe e travolge. Un turbine in continuo movimento, in perenne agitazione, instancabile, a percorrere in lungo e in largo il palco del fiorentino Teatro Saschall. skunk-37 [800x600]Non dà tregua la temibile pantera, irretisce e incanta, ipnotizza. Sin dal primo pezzo in scaletta si capisce che non sarà un concerto facile: tanta energia esplosa va raccolta, vanno evitate dispersioni di sorta, si prospetta –sì- un concerto impegnativo. È una performance che va vissuta in toto, offrirsi senza riserve per lasciarsi piano riempire. ‘Selling Jesus’ è il brano d’apertura. Skin lo interpreta con indosso un mantello di folti nastri argentati, agitandosi come quasi posseduta, inarrestabile. Esibizione che stanca e sfianca al solo guardarla. E sorpende come possa la sua voce non risentire minimamente di tanto subbuglio, non un cedimento, un accenno d’affanno. La scaletta è un continuo susseguirsi di brani cari e irrinunciabili, come ‘Charlie Big Potato’ , ‘Secretely’, ‘Cheap Honesty’ dall’acclamatissimo ‘Post Orgasmic Chill’ (Virgin, 1999) ed ascoltarli ora live, dieci anni dopo, procura una fitta dolce di nostalgico piacere. A questi s’alternano pezzi dall’ancor più datato ‘Stoosh’ (One Little Indian Records, 1996), su tutti la splendida ‘Hedonism’. A completare il revival –com’è giusto che sia- ci sono anche piccole perle dell’album d’esordio ‘Paranoid And Sunburnt’ (One Little Indian Records, 1995), che pesantemente scuotono, affondano colpi sottili. È una performance impegnativa, dicevamo, quasi estenuante per intensità e tensione. I nuovi singoli ci riportano al presente, sono tre, sono inediti e bellissimiskunk-44 [800x600], ed hanno già conquistato l’affezionato pubblico, che ne conosce a memoria i testi e non risparmia cori a squarciagola: ‘Because of You’, ‘Tear The Place Up’ e ‘Squander’, quest’ultimo in un prezioso duetto con Cass il bassista. ‘If you keep pushing me away, you’ll have no one left to love’, canta delicatamente Skin imbracciando a sorpresa una chitarra acustica. Due brevissime pause in tutta la serata per prendere respiro. Poi l’ultimo rientro sul palco, per concludere degnamente con una superba ‘You’ll Follow Me Down’. Amarezza e rabbia, dolcezza e furia incontenibile, impazienza e amore, tutto in un’ora e un quarto appena. D’accordo, sarà anche stata una trovata commerciale questa reunion dell’ultim’ora ma i mezzi, talvolta, giustificano il fine. E se –soprattutto- i mezzi in questione sono gli impagabili live del best of, allora sì, benvengano le trovate commerciali..

Recensione e foto di Rosa Paolicelli

Scaletta:

“Selling Jesus”
“Charlie Big Potato”
“Because Of You”
“Secretly”
“100 Ways To Be A Good Girl”
“I Can Dream”
“I Don't Wanna See You, If I See You I will Kill You”
“Weak”
“Brazen”
“Twisted”
“Cheap Honesty”
“On My Hotel TV”
“Tear The Place Up”
“The Skank Heads”
“Hedonism”
“Squander”
“Little Baby Swastikkka”

“You'll Follow Me Down”

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