Mag 122010
 

Rock e servizi segreti, di Mimmo Franzinelli. Bollati Boringhieri, pp 265, euro 16.

★★★½☆
Presentato alla libreria Melbookstore l’interessante libro Rock e servizi segreti di Mimmo Franzinelli. L’autore si è presentato in libreria con un ricco filmato di sua creazione, col quale ha arricchito il proprio racconto e la spiegazione dell’argomento della sua opera. Franzinelli alterna i suoi studi sull’Italia del Novecento alla passione per la musica rock ed è partito nella sua ricerca dalle rivelazioni consentite dal Freedom of Information Act, quella legge statunitense che permette il desecretamento di alcune indagini condotte da CIA ed FBI dopo trent’anni. In tal modo, con un minuzioso lavoro d’indagine e di raccolta tra migliaia di pagine e di documenti finora sconosciuti, è stato possibile risalire alla meticolosa opera di spionaggio, pedinamenti ed a volte di creazione di falsi capi d’accusa nei confronti di quei musicisti che a partire dal secondo dopoguerra rappresentavano una minaccia all’ordine costituito agli occhi delle istituzioni più conservatrici.
Dagli anni del maccartismo, infatti, molti musicisti subirono le forche caudine di una pesante intromissione nelle proprie vite, atta non solo al controllo delle loro supposte attività sovversive, ma ad influenzarne i comportamenti e se possibile ostacolarne l’attività artistica e soprattuto il ruolo di portavoci della contestazione. A partire da Woody Guthrie, primo vero menestrello della working class, passando per il Pete Seeger di ‘We shall overcome’ si arriva a parlare del meno conosciuto (almeno qui da noi) Phil Ochs, pedinato ed inquisito tra il ’62 ed il ’65 per presunte attività antiamericane. Artista di forte militanza dall’alta resa poetica, considerata una pericolosa forma di protesta radicale: basti pensare al brano antimilitarista I Ain’t Marching Anymore, vero inno contro al guerra in Vietnam. Anche per questo fu condannato a due anni di reclusione. Purtroppo la spietata persecuzione ed il boicottaggio di cui Ochs fu oggetto lo portarono in pochi anni ad una grave forma di depressione che sfociò nel tragico gesto di togliersi la vita nel ’76.
Il libro elenca episodi e protagonisti di quegli anni, mostrando pagine e pagine di documenti censurati da vistose cancellature nere, riguardanti alcuni degli artisti più celebrati dell’epoca, tra cui Jim Morrison, Frank Zappa (arrestato a 24 anni per aver composto colonne sonore di film porno), Jimi Hendrix, costretto dopo un arresto nel ’61 a firmare un documento nel quale dichiarava di essere un delinquente abituale, e naturalmente John Lennon, oggetto di particolari controlli a volte paradossali per approssimazione e dilettantismo; venne infatti scambiato per David Peel (anche lui capellone con gli occhialetti tondi) e pertanto accusato di aver affermato, oltre che i Beatles erano più famosi di Gesù Cristo, che il Papa si faceva le canne (the Pope smokes dope, titolo di un brano di Peel prodotto dalla Apple, etichetta dei Beatles). Il merito del libro è quello di mettere in evidenza come gli anni sessanta e parte dei settanta rappresentarono davvero un momento di particolare scossa socio-culturale alla quale l’establishment non era affatto preparato e che ne provocò reazioni anche incoltrollate ed inquietanti, come la creazione di false prove d’accusa o addirittura l’idea di Hoover, capo dell’FBI, di contrastare l’attività degli artisti più turbolenti facendoli diventare obiettivi di veri e propri attentati.
In Italia, come ben sappiamo, non esiste ancora un decreto legislativo che tolga il segreto istruttorio da indagini concluse, eppure Franzinelli è riuscito ad entrare in possesso di alcuni documenti che testimoniano il particolare interesse dei servizi segreti italiani sull’attività di Fabrizio De Andrè, considerato elemento pericoloso e sovversivo, spiato all’epoca della falsa pista anarchica di Piazza Fontana ed addirittura in seguito considerato affiancatore e finanziatore delle Brigate Rosse.
La presentazione è stata arricchita dalla presenza di David Riondino, che è rimasto molto colpito dalle immagini di queste pagine di documenti censurati, che ai suoi occhi apparivano come dei particolari quadri astratti, espressione anch’essi dell’arte di fine novecento quanto i tagli sulle tele di Fontana. Nel riconoscere l’originalità e l’eccentricità di un libro del genere, ha poi voluto esaltarne il tentativo di raccontare il DNA di una generazione, quella dei figli del dopoguerra, eredi del un raro privilegio di vivere lontano dai conflitti, rimanendo affascinati dagli artisti d’oltreoceano e d’oltremanica, considerati grandi pensatori ed inimitabili esempi da seguire, i cui meriti oltrepassavano i limiti artistici per sfociare nell’attivismo e nell’impegno politico.

Recensione di Fabrizio

  3 Responses to “Rock e servizi segreti”

  1. […] d’inchiostro – Maggio 2010 Rock e servizi segreti, di Mimmo Franzinelli Dagli anni del maccartismo, infatti, molti musicisti subirono le forche caudine di una pesante […]

  2. […] che Lennon è O Leannain’ inglesizzato, e si ha un quadro completo. Tutto questo diede alla Fbi motivo di indagare sulla sua attività pacifista ben nota a tutti noi. Il mio pensiero odierno va al John Lennon di oggi, come avrebbe descritto i […]

  3. […] Spadacini, docente di diritto costituzionale e Mimmo Franzinelli, storico; – ore 21.30: “Rock e servizi segreti“, viaggio di Mimmo Franzinelli tra le note e le vite di Jim Morrison, John Lennon, Fabrizio […]

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