Giu 272008
 

Roma, Cavea Auditorium Parco della Musica, 24 giugno 2008

Alanis Morissette 2.jpgAccolta da un caloroso pubblico che con un inaspettato sold out ha inaugurato la nuova edizione di “Luglio suona bene”, la ricca (anche dal punto di vista del prezzo della maggior parte dei concerti…….) rassegna estiva del Parco della Musica, è tornata in Italia la rediviva Alanis Morissette. In occasione del nuovo album Flavors of entanglement uscito il 5 giugno, frutto del travaglio interiore per la fine di una storia d’amore e registrato a Londra in soli dodici giorni, l’artista canadese nel suo show ha voluto dimostrare agli spettatori che l’energia e la grinta degli esordi, pur essendo ancora presenti nella sua performance, stanno ormai lasciando il posto ad una maggiore capacità di riflessione e di concentrazione, forse di accettazione dei propri limiti e dei rischi legati alle relazioni affettive. Come dicono i versi di uno dei nuovi brani Alanis è oggi una donna rinata e tremante, che dopo il buio riesce a trovare di nuovo la luce del sorriso.
Non ci troviamo ovviamente più di fronte alla ragazzina che dodici anni fa fece esplodere la platea del centrale del Foro Italico con una performance piena di rabbia e di voglia di azzannare alle caviglie il prossimo. Ora Alanis, piuttosto appesantita nel fisico, passeggia ciondolante sul palco, cammina in punta di piedi in lungo ed in largo, esprimendo forse in maniera goffa ed impacciata, ma comunque schietta la sua gratitudine al pubblico che non smette mai di sostenerla.
Alanis Morissette 2.jpgIl concerto si apre con la prima parte di “Moratorium” seguita da “Uninvited”, entrambe tratte dal nuovo lavoro, ma in versione più rock e meno elettronica. Arriva poi il turno del primo dei brani tratti dal fortunatissimo “Jagged little pill”, l’album che nel ’95 la fece conoscere in ogni angolo del pianeta grazie ai trenta milioni di copie vendute, e cioè una “All I really want” riproposta in una veste più ballad che rock, molto apprezzabile.
Dopo l’ascolto di “Citizen of the planet”, di una versione per solo piano e voce del singolo “Underneath” e soprattutto di “Versions of violence”, l’impressione è che i brani del nuovo album guadagnino in efficacia nella versione dal vivo, e non sfigurino al confronto dei titoli più conosciuti. certamente grazie al sostegno di un’impeccabile band di cinque elementi, il cui solo limite è stato proprio quello di essere a volte troppo perfetti.
Come prevedibile, molto spazio è stato lasciato ai cavalli di battaglia come “Hand in pocket” e “You ougtha know”, nei quali le capacità vocali della Morissette emergono con maggiore evidenza. Dopo la seconda parte di “Moratorium”, è stato il turno di “Tapes”, una ballata agrodolce che ci porta al finale con tre brani ormai classici ‘You learn’, ‘Ironic’ e l’inevitabile conclusione di “Thank you”.
Un concerto piacevole ma non entusiasmante, sincero ma con poco spazio all’improvvisazione ed all’imprevisto, con qualche buona vibrazione, nel quale sono però mancati veri momenti da brivido, ma forse la colpa è solo dell’improvviso arrivo del caldo estivo….Thank you, Alanis!

Recensione by Fabrizio

Scaletta
Scaletta Alanis.jpg

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